Potenziare il marchio Vinitaly, ormai di livello internazionale, facendolo uscire dalla proprietà esclusiva di VeronaFiere, valorizzandolo, magari con la creazione di un progetto ad hoc, passando per Cassa Depositi e Prestiti (partecipata per il 80,1% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per il 18,4% da diverse fondazioni bancarie e per il restante 1,5% in azioni proprie, ndr), per renderlo ancora più competitivo nei mercati del mondo. È uno degli argomenti centrali che saranno al centro dell’assemblea dei soci di VeronaFiere in programma il 27 ottobre.
Una riflessione chiave, dunque, su uno dei marchi più forti legati al vino italiano e alla sua valorizzazione nel mondo, Vinitaly, che rappresenta, peraltro, la voce più importante del bilancio di Veronafiere, player n. 1 della promozione del vino del Belpaese in Italia e all’estero.
L’idea, in sintesi, è quella di mettere il marchio Vinitaly (www.vinitaly.com), il n.1 di Veronafiere - nel 2016 sarà l’edizione n. 50 - (www.veronafiere.it), al centro di un progetto di valorizzazione e di forte crescita, un piano strategico di sviluppo per tutte le attività in Italia e all’estero di quella che ormai non è più solo la più importante fiera dedicata al vino del Belpaese, ma una vera e propria piattaforma di servizi per le cantine italiane.
Guardando ad un orizzonte di 4-5 anni per iniziare a vedere i frutti di un’operazione che, nelle intenzioni, dovrebbe arricchire Veronafiere, con il marchio che, in ogni caso, rimmarrebbe saldamente nelle mani dell’ente fieristico di Verona (e senza mettere in dubbio il legame e le attività di Vinitaly nella città stessa). Anche perchè il partner individuato, stando ai rumors, sarebbe comunque “istituzionale”, visto che si parla di realtà come il Fondo Italiano di Investimento (che vede tra i suoi soci il Ministero dell’Economia e delle Finanze, Cassa Depositi e Prestiti, Abi, Confindustria ed istituti di credito come Banca Monte dei Paschi di Siena, Intesa Sanpaolo, Istituto Centrale delle Banche Popolari ed UniCredit, www.fondoitaliano.it) e/o di Simest (controllata da Cassa Depositi e Prestiti, www.simest.it), con l’operazione che, se andasse a buon fine, rappresenterebbe il riconoscimento dell’importanza di uno dei più importanti player del sistema fieristico italiano come Veronafiere, e del marchio più importante, Vinitaly, di un asset importante dell’economia italiana come quello del vino, con grandi prospettive di ulteriore sviluppo in Italia e nel mondo.
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