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VINO & LETTERATURA

“Premio Letterario Mandrarossa - La Sicilia che non ti aspetti” a “Primmammore” di Titti Marrone

Nella Valle dei Templi di Agrigento la cerimonia del concorso voluto dalla cantina siciliana, con lo spettacolo di Aldo Cazzullo e Moni Ovadia

Un romanzo sulle periferie che richiama alla mente uno dei peggiori fatti di cronaca degli ultimi anni, ma che è anche la storia dell’impegno disinteressato di generazioni di giovani a tutela dei più deboli, ambientato nella sua Napoli, teatro di un “primmammore” malvagio e di un altro appassionatamente animato dalla voglia di riscatto. È la storia di “Primmammore”, il romanzo edito da Feltrinelli della scrittrice napoletana Titti Marrone, vincitrice dell’edizione n. 1 del “Premio Letterario Mandrarossa - La Sicilia che non ti aspetti” voluto dall’azienda vitivinicola Mandrarossa, il brand di Cantine Settesoli con i vigneti sul mare, a Menfi, per unire la cultura enoica a quella narrativa. E che, in occasione della cerimonia di premiazione nella cornice della Valle dei Templi di Agrigento, nei giorni scorsi, ha offerto lo spettacolo “Il romanzo della Bibbia”, adattamento teatrale del libro di Aldo Cazzullo - che presiede la giuria del premio (e che, con WineNews, ha parlato di vino e letteratura in un’intervista a tu per tu, ndr) - con Moni Ovadia, per “Agrigento Capitale Italiana della Cultura” 2025.
Ad aggiudicarsi il riconoscimento più prestigioso, il “Premio Narrativa Mandrarossa”, è stata Titti Marrone, giornalista e scrittrice di Napoli che ha conquistato la giuria tecnica presieduta da Aldo Cazzullo e composta da illustri esponenti del panorama culturale come Franco Cardini, Neria De Giovanni, Eleonora Lombardo, Carlo Moretti, Christian Rocca e Nadia Terranova. Il secondo posto è stato assegnato ex aequo agli autori Michele Ruol, con “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” (TerraRossa), e Janek Gorczyca con “Storia di mia vita” (Sellerio)
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“Raccontiamo storie e radici del territorio, delle persone che lo vivono e delle sue tradizioni attraverso il vino, che per noi significa innanzitutto cultura - ha detto Giuseppe Bursi, presidente Mandrarossa - nello specifico, stiamo parlando dell’antica tradizione viticola di Menfi, in provincia di Agrigento. Con Mandrarossa, brand fiore all’occhiello di Cantine Settesoli, abbiamo deciso di “sposare” la cultura, sinonimo di sviluppo, identità e sguardo al futuro. Con questo spirito nasce il “Premio Letterario Mandrarossa - La Sicilia che non ti aspetti”, che per la selezione dei libri ha coinvolto le librerie indipendenti delle città italiane già Capitali della Cultura dal 2015, con l’aggiunta di Roma, Milano e Napoli, individuando cinque categorie di generi letterari che prendono il nome proprio da alcune nostre etichette. Un percorso che è arrivato al traguardo della prima edizione con grande apprezzamento da parte del pubblico, che numeroso ha partecipato alla serata finale e alla messa in scena del Romanzo della Bibbia di e con Aldo Cazzullo, con Moni Ovadia e Giovanna Famulari”.
Un intreccio, quello tra cultura e vino, evidente nelle cinque sezioni tematiche dedicate alle etichette dell’azienda: il Premio Cavadiserpe, per i gialli, è stato assegnato a Luca Mercadante con “La fame del cigno” (Sellerio); Bertolino Soprano, per le favole, a Beatrice Monroy con “La verità è moneta perdente” (Zolfo Editore); Calamossa, per l’opera prima, a Marta Aidala con “La Strangera” (Guanda); Cartagho, per i romanzi storici, a Sabrina Zuccato con “La levatrice di Nagyrév” (Marsilio); e Urra di Mare, per la categoria dedicata alla sostenibilità, all’ambiente e alla paesologia, a Laura Calosso con “L’agave della regina Vittoria” (Aboca Edizioni).

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