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PREVISIONI ISMEA-UNIONE ITALIANA VINI: VENDEMMIA SCARSA (51,5 ETTOLITRI DI VINO). TENDENZA AL RIDIMENSIONAMENTO STRUTTURALE DEL SETTORE VITIVINICOLO, IN ATTO DA DUE DECENNI

L'Ismea e Unione Italiana Vini hanno detto la loro sulla vendemmia 2001: le cantine italiane produrranno quest'anno meno di 51,5 milioni ettolitri contro gli oltre 54 milioni del 2000 (-5%). Il risultato, pur ponendosi sopra i livelli del '97 (quando la produzione scese al minimo storico di 50,6 milioni di ettolitri) conferma la tendenza al ridimensionamento strutturale del settore vitivinicolo, in atto ormai da due decenni. Queste le previsioni, congiunte tra Ismea e Unione Italiana Vini, nel dettaglio regione per regione: in Veneto una contrazione produttiva del 5% (per un quantitativo che dovrebbe ridursi a meno di 8,4 milioni di ettolitri); in aumento, al contrario, il dato previsionale del Piemonte, dove si valuta una produzione di 3,2 milioni di ettolitri (+10%); indicazioni di crescita anche per Val d'Aosta (+10%) e Trentino Alto Adige (+5%). Tra le altre regioni del Nord Italia, è invariata la vendemmia in Friuli Venezia Giulia; in Lombardia, la produzione invece dovrebbe scendere sotto 1,3 milioni di ettolitri (facendo registrare una contrazione del 5% su base annua); in Emilia Romagna, le previsioni confermano nel complesso i livelli 2000, con una produzione calcolata attorno a 7 milioni di ettolitri. Il segno meno è atteso invece in Toscana, dove si valuta un calo del 5% nei confronti del 2000 (2,4 milioni di ettolitri), con ribassi inoltre nel Lazio e in Abruzzo (-10%) in previsione di una disponibilità, per entrambe le regioni, attorno a 3,3 ettolitri. In Umbria, la produzione 2001 dovrebbe scendere sotto i 900.000 ettolitri, segnando un -10%; negativo il bilancio anche in Puglia, seconda regione alle spalle del Veneto per volumi produttivi, dove le previsioni indicano una flessione del 7% per un totale di 7,2 milioni di ettolitri. La Sicilia, da più di 7 milioni di ettolitri della vendemmia, la produzione dovrebbe scendere a quota 6,4 milioni (-10%). In aumento, al contrario, le previsioni in Sardegna (+5%) e Calabria (+15%), a fronte di riduzioni nell'ordine del 10% in Campania e del 15% in Basilicata.


LA SINTESI DELLE PREVISIONI ISMEA-UNIONE ITALIANA VINI:
MENO VINO DELLE CANTINE ITALIANE
Secondo stime realizzate congiuntamente da Ismea e Unione Italiana Vini, attraverso il settimanale dell'Uiv "Il Corriere Vinicolo", la vendemmia in corso dovrebbe portare nelle cantine italiane 51,5 milioni di ettolitri di vino, circa il 5% in meno rispetto a quanto registrato nella scorsa campagna. Il risultato produttivo si pone comunque sopra i livelli del 1997, quanto venne toccato il minimo storico di 50,6 milioni di ettolitri, ma conferma l’opinione che, al di là di eventi climatici più o meno favorevoli, la produzione nazionale abbia subìto nel corso degli ultimi due decenni un ridimensionamento strutturale. Anche la vendemmia 2001, inoltre, come molte di quelle che l’hanno preceduta, sarà contrassegnata da una generale precocità nella maturazione delle uve rispetto a quello che i viticoltori considerano il normale calendario della raccolta. La situazione sembra accomunare tutto il vigneto Italia, dal Piemonte alla Sicilia, con un anticipo che oscilla in media tra i 5 e i 10 giorni. Ma si può considerare ancora valida una definizione di "norma" che i viticoltori hanno elaborato sulla base di un’esperienza pluridecennale? Stando alle tendenze di medio periodo sembrerebbe di no. Il ripetersi di vendemmie precoci è probabilmente la spia di un cambiamento climatico strutturale che sollecita a spostare all'indietro il normale calendario delle fasi fenologiche, il linea peraltro con la scelta della nuova Ocm di anticipare la data ufficiale d’inizio della campagna. Circa gli andamenti climatici, i vigneti hanno risentito del freddo tardivo primaverile, spesso accompagnato da gelate e grandinate: il mese di aprile in particolare, con la gelata pasquale, è rimasto impresso nella memoria di molti viticoltori. L’estate 2001 è stata poi contrassegnata da un clima siccitoso, che ha condizionato le rese delle uve in vino. Si consideri comunque che l’assenza di precipitazioni viene spesso fronteggiata con la pratica dell’irrigazione di soccorso e che, almeno fino alla fine di agosto, i danni ai vigneti non sono stati rilevanti. In ogni caso l’andamento climatico del mese di settembre resta determinante per orientare in modo definitivo le tendenze produttive: piogge non intense consentirebbero in molte zone di migliorare i risultati del raccolto. Per il resto l’annata è stata contrassegnata da una ridotta incidenza di malattie del vigneto. Le infestazioni fungine e gli attacchi parassitari non hanno avuto un’intensità particolare e laddove si sono verificati sono stati controllati con i trattamenti opportuni. Un discorso a parte merita la flavescenza dorata, presente nelle regioni settentrionali della Penisola. In Piemonte l’area più colpita resta l’Alessandrino, in particolare la zona dei Colli Tortonesi, ma la fitopatia è presente anche ad Asti e, con alcune propaggini, a Torino e Cuneo. La vigilanza resta alta: nel 2001 sono stati effettuati, per la prima volta obbligatoriamente, due trattamenti insetticidi nelle zone focolaio e insediamento, e un trattamento nelle zone particolarmente a rischio. In Veneto la flavescenza dorata è stata sostanzialmente debellata nelle prime aree colpite, ovvero nel Veronese e nei vigneti del Prosecco, ma resta un problema rilevante ai confini con il Friuli, in particolare in alcune zone di Treviso e Venezia. Proprio in risposta al pericolo di una sua "importazione" dalla regione limitrofa, il Friuli ha intensificato il piano di monitoraggio del vettore della flavescenza dorata con particolare attenzione alla fascia di Pordenone che confina con il Veneto. Il problema resta comunque molto ridotto perché in Friuli la fitopatia non coinvolge zone altamente viticole. Soglia di attenzione alta anche in Trentino, dove nella parte confinante con il Veneto (in particolare la Bassa Vallagarina) sono state rinvenute le prime tracce di questa fitopatia. Problemi di flavescenza dorata anche per i vigneti liguri, soprattutto nel Levante, mentre nell’Oltrepò pavese, dopo i trattamenti effettuati negli ultimi due anni, il fenomeno sembra ormai sotto controllo. Analoga la situazione per la zona dell’Emilia Romagna più colpita: il Piacentino, dove a partire dallo scorso anno sono ormai in atto trattamenti obbligatori. Tracce evidenti di flavescenza dorata sono state riscontrate infine anche in Emilia.


LA SITUAZIONE DEI VIGNETI LUNGO LA PENISOLA
(NEL DETTAGLIO)
In Piemonte l’annata si è svolta con grande regolarità, a cominciare dalla fioritura e dall’allegagione, che hanno trasformato in acini un’alta percentuale dei fiori apparsi sui tralci. Per quanto concerne l’aspetto fitosanitario, il 2001 si è rivelato un anno "facile", con pochi problemi di difesa delle piante soprattutto dalla peronospora, che a queste latitudini è il parassita più temuto. Qualche rischio in più è venuto dall’oidio, tenuto comunque agevolmente sotto controllo. La brinata del 15 aprile ha colpito a macchia di leopardo molte zone vitate, ma senza danni particolari. Come di consuetudine, si segnalano inoltre alcune grandinate, in particolare nel Sud Astigiano (zone Barbera e Moscato d’Asti), nella zona di Alba e Diano e in alcuni comuni delle Langhe, ma con danni contenuti. In generale la quantità delle uve dovrebbe essere orientata all’abbondanza, anche se in molte zone la tradizione dei diradamenti estivi consentirà di riportare in condizioni ragionevoli situazioni produttive altrimenti eccedentarie. Rispetto allo scorso anno le disponibilità regionali di vino dovrebbero dunque crescere del 10%. Il Dolcetto in particolare potrebbe registrare un +15% rispetto al 2000, annata che fu però particolarmente avara sul piano delle rese. Le giacenze in cantina sono superiori alla norma per alcuni vini bianchi e in particolare per il Moscato d’Asti. In crescita del 10% anche la produzione in Valle d’Aosta, che conferma la tendenza delle ultime tre annate e registra anche nel 2001 un raccolto sostenuto. A contrassegnare lo sviluppo vegetativo dei vigneti regionali, nel corso della campagna, sono stati attacchi di peronospora e oidio superiori alla media, insieme a temperature non elevate. Nel frattempo dovrebbe restare sostanzialmente invariata la produzione della Liguria, mentre quella della Lombardia è attesa in calo del 5%. In realtà l’uva nei vigneti lombardi è più abbondante dello scorso anno, ma la sua resa sta risentendo dell’assenza di precipitazioni. La maturazione è anticipata, fatto salvo in Valtellina, e le giacenze regionali di vino risultano nella norma. In calo del 5% anche la produzione vinicola del Veneto. I ridotti problemi fitosanitari sono stati facilmente fronteggiati, mentre grandinate sporadiche hanno riguardato fasce ristrette, in particolare nell’area dell’Alto Trevigiano e del Prosecco (Treviso), e nella zona della Valpolicella (Verona). Oltre a una siccità contenuta, riscontrata soprattutto nel Vicentino e Veronese, questi rappresentano gli unici eventi meteorologici degni di nota. La gradazione delle uve è prevista su livelli più elevati rispetto al 2000. Sul mercato veneto le scorte di vino invenduto, ereditate dalla passata campagna, sono complessivamente nella norma, anche se più rilevante rispetto allo scorso anno è il fenomeno dei ritardi nei ritiri delle partite già esitate. In Trentino Alto Adige, dove i viticoltori hanno effettuato le operazioni di diradamento dei grappoli, la produzione di vino dovrebbe segnare complessivamente un +5%. Lo stato sanitario delle uve è buono. Per il contenimento biotecnologico della tignoletta, in particolare, il Trentino ha messo in atto su oltre il 60% della superficie totale la pratica della confusione sessuale, con ottimi risultati. Sul versante meteorologico, danni molto circoscritti da grandine sono stati registrati nel corso dell’anno sia in Alto Adige, nella Bassa Atesina e nella zona del Burgraviato, sia nel Trentino, in Vallagarina e nei vigneti a Nord. Inoltre, a differenza di quanto registrato nella vendemmia 2000 (quando, soprattutto per le uve bianche, si era verificata una contemporaneità di maturazione per tutte le varietà e le zone), si prevede una normale scalarità di maturazione e quindi di vendemmia, che consentirà di evitare una corsa alla raccolta. Dopo l’abbondante annata 2000, produzione sostanzialmente costante in Friuli Venezia Giulia, dove i diradamenti anche consistenti realizzati nel mese di luglio hanno consentito di riportare le rese su valori normali. L’oidio ha interessato un po’ tutte le zone a denominazione d’origine e un po’ più intensa rispetto agli scorsi anni l’incidenza di mal dell’esca. Sul versante climatico i vigneti friulani hanno accusato più marcatamente rispetto allo scorso anno il clima siccitoso dell’estate. Per l’Emilia Romagna si conferma nel complesso il dato produttivo del 2000, anche se a fronte di situazioni locali comunque differenziate. Da un lato c’è la Romagna, con un anticipo di maturazione e quantitativi di vino sicuramente in calo, dall’altro l’Emilia, con tempi di vendemmia normali e un raccolto sostanzialmente stabile. Produzione costante, forse in lieve aumento, nel Piacentino in particolare. Sul versante meteorologico, grandinate a macchia di leopardo sono state registrate nel Modenese, al confine con Mantova, e in Romagna, nella zona pianeggiante, con effetti comunque circoscritti e poco significativi. Generalizzata invece l’assenza di precipitazioni nel corso dell’estate. Le giacenze regionali di vino risultano superiori alla norma sia in Emilia che in Romagna. Nei vigneti della Toscana si stima intanto un diffuso calo della produzione, che dovrebbe tradursi in una flessione delle disponibilità di vino nell’ordine del 5% circa rispetto al 2000. La gelata di metà aprile ha colpito un po’ ovunque, ma con conseguenze che non sembrano paragonabili a quelle della gelata del 1997. Nell’area del Chianti, coinvolta nei terreni più bassi, le uve si presentano con grappoli tendenzialmente spargoli e chicchi piccoli, con buccia più spessa. La resa è dunque attesa inferiore, ma la qualità delle uve ottima. A Montalcino la Docg, prodotta sui vigneti più elevati, ha avuto perdite minori, mentre i maggiori danni si sono riscontrati nei vigneti più bassi, dove ristagna l’umidità. Nel territorio del Nobile di Montepulciano l’intensità della gelata sembra esser stata maggiore che a Montalcino e il calo produttivo dovrebbe di conseguenza risultare più consistente, soprattutto nel fondovalle. Al contrario di quanto riscontrato nelle altre zone produttive, nel Chianti classico gli effetti del gelo sono stati invece a macchia di leopardo, non risultando circoscritti ai vigneti più bassi o di fondovalle. Insieme ai viticoltori toscani, ricorderanno le gelate primaverili anche quelli dell’Umbria, regione dove la produzione è attesa in calo del 10% circa rispetto al 2000. Ad essere colpita soprattutto la parte orientale e in particolare i vigneti di fondovalle, mentre l’assenza di precipitazioni e il caldo intenso di luglio e agosto hanno avuto effetti generalizzati, determinando una riduzione del peso dei grappoli. In leggera flessione anche la produzione delle Marche (-5%), dove l’esito finale della vendemmia, un po’ come in tutta Italia, resta comunque legato al verificarsi di piogge in grado di bloccare l’effetto siccità e consentire una buona conclusione della maturazione. Nel Lazio alla gelata di aprile, che ha colpito in particolare il Frusinate, si sono aggiunti limitati episodi di grandine. Le giacenze risultano superiori alla norma e la produzione di vino è attesa in calo del 10% rispetto al 2000. Meno 10% anche per l’Abruzzo, dove i vigneti, dopo una fioritura e un’allegagione non ottimali e soprattutto irregolari, hanno risentito della perdurante siccità estiva. Specialmente dove prevale il Montepulciano, la produzione presenta dunque un’accentuata difformità da zona a zona e da vigneto a vigneto. Peraltro dovrebbe registrarsi anche una minore resa dell’uva in vino, imputabile allo sviluppo incompleto di parte dei grappoli. Annata da dimenticare in Molise, almeno per le quantità prodotte, visto che quest’anno nelle cantine dovrebbe esserci il 20% di prodotto in meno rispetto al 2000. I vigneti non hanno accusato problemi fitosanitari di rilievo, ma la sostanziale assenza di piogge, durata fino ad agosto inoltrato, e le grandinate subentrate nella seconda metà del mese, hanno segnato la produzione in termini quantitativi e, nel caso della grandine, anche qualitativi. Tendenze negative, inoltre, in Basilicata e Campania dove, dopo la prolungata assenza di precipitazioni, la produzione di vino è attesa in calo del 15 e 10 per cento, nell’ordine. Nella vicina Puglia la situazione fitosanitaria dei vigneti è molto buona, data la quasi assenza di malattie. Fioritura e allegagione si sono svolte in modo ottimale, mentre le piogge invernali e primaverili hanno consentito l’accumulo di riserve idriche nella parte Centro-meridionale della regione, limitando almeno in parte gli effetti della siccità estiva. Diversa la situazione nel Nord Foggiano (Nord Cerignola, San Severo e Torre Maggiore), dove la prolungata assenza di precipitazioni ha contrassegnato l’intero anno. E’ dunque in questa zona della Puglia che la produzione segnerebbe la flessione più consistente, trainando verso il basso l’intero dato regionale, previsto in calo del 7% rispetto al 2000 (si consideri che Foggia rappresenta da sola oltre 1/3 della produzione pugliese). Produzione non abbondante anche per la Sicilia, con una flessione stimata nell’ordine del 10%. Buona la fioritura, ma meno soddisfacente l’allegagione. Peraltro all’inizio di aprile anche questa regione, come il resto d’Italia, ha registrato un abbassamento della temperatura associato a qualche grandinata circoscritta. E nonostante le piogge invernali e primaverili, più abbondanti del solito, abbiano rafforzato le riserve idriche, i vigneti sono stati comunque segnati dal clima siccitoso dell’estate, soprattutto nella parte Sud orientale dell’Isola. Dopo il raccolto dello scorso anno, pesantemente segnato dall’assenza di precipitazioni, la produzione di vino in Calabria dovrebbe tornare alla normalità, segnando un +15%. I vigneti sono arrivati a ridosso dell’estate con buone riserve idriche, accumulate grazie alle piogge primaverili, e il clima siccitoso di luglio e agosto non ha dunque pregiudicato gli esiti della vendemmia. Attesa in aumento anche la produzione della Sardegna, nell’ordine del 5% circa. Si consideri peraltro che il caldo e la siccità, che pure caratterizzano la lunga estate isolana, hanno inciso meno rispetto al 2000, quando la vendemmia era risultata molto contenuta. Sul versante meteorologico si ricordano le gelate del 20-25 aprile, intervenute quando la vite era già in avanzato stato di germogliamento e fruttificazione a causa delle elevate temperature primaverili.


LA PRODUZIONE DI VINI IN ITALIA (migliaia di ettolitri)
(dati Ismea/Unione Italiana Vini)







































































































































































2000


Media


*2001


Var. 01


Var. 01




96-00



su 00


su media


Piemonte


2.938


3.178


3.230


+10%


+2%


Valle d'Aosta


27


31


30


+10%


-2%


Lombardia


1.360


1.509


1.290


-5%


-15%


Trentino A.A.


1.177


1.172


1.240


+5%


+6%


Veneto


8.825


8.202


8.380


-5%


+2%


Friul V.G.


1.152


1.150


1.150


=


=


Liguria


169


162


170


=


+5%


Emilia Romagna


6.915


6.432


6.910


=


+7%


Toscana


2.540


2.558


2.410


-5%


-6%


Umbria


966


888


870


-10%


-2%


Marche


1.609


1.732


1.530


-5%


-12%


Lazio


3.733


3.387


3.360


-10%


-1%


Abruzzo


3.689


4.159


3.320


-10%


-20%


Molise


310


351


250


-20%


-29%


Campania


2.013


2.092


1.810


-10%


-13%


Puglia


7.782


8.255


7.240


-7%


-12%


Basilicata


473


499


400


-15%


-20%


Calabria


613


740


700


+15%


-5%


Sicilia


7.106


8.311


6.400


-10%


-23%


Sardegna


693


874


730


+5%


-16%


Italia


54.088


55.681


51.420


-5%


-8%


*Previsioni Ismea/Unione Italiana Vini

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