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INIZIATIVE

Promuovere la cultura del vino tra gli studenti ed il legame scuola-lavoro nel comparto vitivinicolo

Il Consorzio Doc delle Venezie sigla un protocollo d’intesa con gli Istituti Agrari italiani. Obiettivi? Consumo consapevole e formazione
CONSORZIO DOC DELLE VENEZIE, CONSUMO CONSAPEVOLE, FORMAZIONE, Re.n.is.a., SCUOLA, Italia
Il Consorzio Doc delle Venezie sigla un protocollo con gli Istituti Agrari Italiani

Valorizzare la cultura del vino promuovendone un consumo responsabile e moderato e supportare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro con un’attenzione particolare al settore vitivinicolo: è l’obiettivo del protocollo di intesa siglato dal Consorzio Doc Delle Venezie - giovane denominazione, ma tra le più grandi d’Italia, grazie al suo gioiello, quel Pinot Grigio Doc Delle Venezie che è il primo vino bianco fermo italiano per produzione ed esportazione - e Re.n.is.a, la Rete Nazionale Istituti Agrari, per promuovere la cultura del vino tra gli studenti e il valore del legame scuola-lavoro nel settore vitivinicolo.
Attraverso l’accordo, chiamato “Progetto Impresa-Giovani-Futuro”, il Consorzio Doc Delle Venezie - che nel 2024 ha registrato un incremento del 3% nell’imbottigliato e del 8% nelle certificazioni, per un totale di oltre 1,7 milioni di ettolitri confezionati - si farà promotore di incontri con le istituzioni per affrontare e risolvere tematiche comuni, con un focus in particolare sul rafforzamento dei tirocini e dell’alternanza scuola/lavoro, al fine di facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro vitivinicolo. “Come Consorzio intendiamo porci come modello di responsabilità e innovazione, promuovendo il rinnovamento della filiera vitivinicola e il coinvolgimento nella stessa dei giovani, a partire dagli istituti agrari - ha dichiarato il Albino Armani, presidente Consorzio Doc Delle Venezie - questa collaborazione avrà un importante impatto socio-economico, grazie alla formazione e all’inserimento delle nuove generazioni in ambito vitivinicolo e in particolare nella filiera del Pinot Grigio del Triveneto, e ci auguriamo che possa diventare un esempio replicabile in altre denominazioni nazionali, in un’ottica di sviluppo del settore e di valorizzazione della cultura vitivinicola. Riteniamo fondamentale avvicinare i ragazzi ai dibattiti normativi e politici, partendo da una formazione adeguata del corpo docente. Da qui nasce la nostra proposta di partecipazione e di condivisione dei contenuti e delle novità legislative e tecnologiche con il mondo degli istituti agrari, tematiche che oggi sono spesso trascurate o non sufficientemente approfondite. L’obiettivo è preparare le nuove generazioni a partecipare attivamente un domani ai tavoli decisionali che regolamentano il settore. Questioni come la riforma delle indicazioni geografiche approvata nel 2024, ad esempio, dovrebbero essere conosciute, divulgate e inserite nei programmi scolastici”. Il protocollo è stato firmato presso il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare , nel corso di un incontro, moderato dal conduttore Rai Radio2 e Rai1 Nicola Prudente, che ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti delle politiche educative e dell’enologia nazionale: oltre al Presidente del Consorzio Albino Armani e al presidente di Re.n.is.a. Patrizia Marini, sono intervenuti Mario Caligiuri, coordinatore LaboratorioPolitiche educative Eurispes, Nadia Frittella, segretaria generale di Wine in Moderation e Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi.
“La presenza dei giovani è fondamentale per garantire innovazione e sostenibilità, assicurando che le tradizioni vinicole siano preservate e, al contempo, adattate alle sfide del mercato globale attuale - ha ribadito Riccardo Cotarella, presidente Assonelogi che ha sottolineato l’importanza di un ricambio generazionale competente, formato e motivato - solo così possiamo garantire un futuro prospero per l’agricoltura e l’enologia italiane. Ecco perché la formazione, anche attraverso progetti come quello siglato oggi, è un pilastro su cui dobbiamo puntare per una crescita sana della filiera vitivinicola italiana. Ai nostri tempi queste opportunità non esistevano, mancava un programma educativo strutturato: abbiamo imparato sul campo, con l’attaccamento alla terra, perché quel mestiere era, ed è, parte di noi. Siamo dentro un sistema bellissimo, il problema di oggi non sono i dazi o le dinamiche internazionali: i problemi sono interni, prima di tutto culturali. Esiste oggi un accanimento eccessivo nei confronti del vino, un prodotto che dovrebbe essere simbolo di convivialità e cultura, e che invece è spesso oggetto di campagne demonizzanti, che disinformano anziché educare al consumo moderato e consapevole. Dovremmo invece imparare a valorizzare maggiormente il nostro patrimonio vitivinicolo, che è unico al mondo”, ha concluso Cotarella.
“Questo convegno cade in una giornata importante, in cui celebriamo, tra gli altri, i prodotti agroalimentari che sono espressione autentica di tradizione, cultura e qualità - ha detto il Senatore Patrizio La Pietra, Sottosegretario di Stato per l’Agricoltura - il vino, tra questi, è uno dei simboli più rappresentativi e fortemente identitari del nostro Paese ed è quindi doveroso parlarne ai giovani per educarli ad una corretta percezione del suo valore culturale e qualitativo”.
“Lavoreremo fianco a fianco con il Consorzio Doc Delle Venezie per ideare e sviluppare progetti che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, con particolare attenzione ai tirocini formativi - ha spiegato Patrizia Marini, presidente Re.n.is.a. - l’obiettivo è rendere i giovani sempre più preparati e pronti ad inserirsi nel mondo professionale, grazie ad esperienze pratiche che rafforzino le competenze tecniche e favoriscano un avvicinamento al settore vitivinicolo. Sottolineo l’importanza fondamentale della formazione: oggi più che mai è indispensabile trasferire le norme e le dinamiche che regolano il comparto. Con la firma del protocollo avviamo un percorso nuovo, una visione più vicina al mondo aziendale: Re.n.is.a. - con i suoi oltre 200 istituti presenti in 20 regioni - si impegna a diffondere sui canali ufficiali e presso ogni scuola il protocollo e tutte le azioni previste da questa importante intesa. Noi mettiamo a disposizione le nostre strutture, e il Consorzio mette in campo le proprie competenze: insieme possiamo creare una massa culturale capace di cambiare la visione collettiva delle scuole agrarie e del loro ruolo nel sistema economico e produttivo del Paese”.

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