02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

PROSECCO IN LATTINA: “NON E’ QUELLO ORIGINALE”, SPIEGA, IN UN CAMPAGNA PROMOZIONALE, IL CONSORZIO DOC … MA IL VICEPRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO, LUCA ZAIA AFFERMA ALL’ANSA “SÌ AL PROSECCO IN LATTINA, MA VIGILARE SU QUALITÀ!”

Il Prosecco originale è solo quello di Conegliano Valdobbiadene prendendo di netto le distanze, tra l’altro, dalle confezioni in lattina del Rich Prosecco, prodotto (il vino proviene dalla Cantina dei Colli di Soligo, ndr) che verrà a breve lanciato da una società austriaca sul mercato (per sostenerlo è arrivata, l’altro ieri, nel trevigiano la testimonial Paris Hilton), o da quelle che vengono considerate “imitazioni” dell’originale Doc.
“Con questa risposta - rileva il direttore del Consorzio, Giancarlo Vettorello - i produttori di Conegliano e di Valdobbiadene trasformano la minaccia in opportunità. Il nome Prosecco, infatti, di per sé non basta. Chi cerca un prodotto di qualità può trovare garanzia solo in quello originale Doc”. Per il Consorzio riserva del nome e la tutela del nome Prosecco sono comunque i punti centrali della soluzione del problema.
“Già il 19 dicembre 2005 avevamo chiesto alla Repressione Frodi Centrale di Roma, al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e alla Regione Veneto di intervenire nei confronti di Rich Prosecco quale prodotto lesivo per l’immagine della denominazione - spiega Vettorello -. In ambito nazionale i controlli sono stati immediati. E’ giunto il momento di una risposta chiara dai contatti bilaterali con l’Austria”.

Il parere contrario - L’assessore veneto Zaia: “sì al Prosecco in lattina, ma vigilare su qualità!
“Nessuno si scandalizza perché il caviale viene venduto in scatola; e nessuno confonde la carne in scatola con la “Fiorentina”: non vedo perché dovremmo stracciarci le vesti per la vendita in lattina del Prosecco. Semmai si tratterà di vigilare sulla qualità del contenuto, perché si tratta del Prosecco del Veneto”. Lo ha detto il vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia.
“Dal punto di vista del marketing è un’opportunità - ha spiegato - che risponde ad una richiesta che proviene dalla distribuzione e dal mercato mondiale e che ci fornisce una straordinaria occasione per far conoscere ad un numero sempre più vasto di consumatori uno dei nostri vini più famosi. Ricordo che ci sono prodotti che, proprio grazie ad iniziative similari, hanno ampliato a dismisura il numero di conoscitori ed estimatori, senza che questo abbia significato un appiattimento della qualità o una confusione tra produzioni di vertice e quelle di massa, come nel caso dell'aceto balsamico. Stiamo anche parlando di un target nuovo - aggiunge Zaia - che altrimenti finirebbe comunque per bere in lattina altri vini di chissà dove; gli esperti ci dicono che, ad esempio, entro due o tre anni in Germania la vendita di vino in lattina sarà molto diffusa e se, non sarà veneto, potrebbe essere cileno o australiano”.
“E poi - ha aggiunto Zaia - chi berrà il Prosecco in lattina ne diventerà un nuovo consumatore e non ho dubbi che, in altre occasioni, acquisterà le bottiglie di pregio, ricorrendo magari al meglio della nostra Doc Conegliano valdobbiadene. Lo ritengo anche un segno dei tempi e ricordo che il Prosecco viene venduto sfuso e nei contenitori più disparati e che, anche nella zona Doc, non tutto viene commercializzato in bottiglia, mentre le lattine di Prosecco ci sono già, sono di formato gigante e si chiamano fusti: non mi risulta che questo abbia prodotto danni. Cerchiamo dunque di essere obiettivi e pensiamo piuttosto che in Italia c’é un problema di natura giuridica: il vino a Doc non si può mettere in lattina, mentre altrove la vendita in questo modalità è destinata a diffondersi”.
“Non vorrei che qualcuno avesse l’amaro in bocca per non avere avuto per primo l’idea - conclude Zaia - e in ogni caso l’opposizione pregiudiziale al Prosecco in lattina è perdente, perché delle due l’una: o questo sarà un “flop”, e i detrattori dovranno ammettere di essersi sbagliati a preoccuparsi; oppure sarà un successo e allora dovranno recitare un mea culpa e inseguire il mercato”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli