Dalla definizione e riconoscimento dei paesaggi del vino alla conservazione dei vigneti storici, patrimonio paesaggistico e di biodiversità, come vere e proprie opere d’arte; dall’integrazione tra le città e le loro campagne alla mappatura dei terreni vocati alla viticoltura da tutelare; dall’estensione dell’uso delle risorse pubbliche anche per il paesaggio al sostegno economico per i comuni “virtuosi” nel mantenerlo: ecco le idee che, secondo le Città del Vino, pubblico e privato devono condividere per conservare i territori del vino, patrimonio comune, vetrina delle nostre produzioni di eccellenza e risorsa del turismo, dove aspetto estetico e logiche produttive devono necessariamente coesistere. Sarà questo il tema al centro di “Viticoltura e gestione del territorio: il Nuovo Piano Paesaggistico della Regione Toscana”, il dibattito di scena il 12 ottobre al Teatro degli Astrusi a Montalcino in occasione del Convegno Nazionale Associazione “Vino & Salute”, che vedrà confrontarsi sindaci dei Comuni del vino, produttori vitivinicoli e rappresentanti dei Consorzi del vino con la Regione Toscana per condividere idee e progetti in vista del Nuovo Piano Paesaggistico della regione il cui territorio è un vero e proprio brand famoso in tutto il mondo (info: www.terredelvino.net).
Al dibattito parteciperanno, tra gli altri, l’assessore all’Urbanistica della Regione Toscana Anna Marson, che interverrà insieme al presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli, il coordinatore delle Città del Vino della Toscana e sindaco di Castelnuovo Berardenga Roberto Bozzi, Silvio Franceschelli, sindaco di Montalcino, il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci, il direttore del Consorzio del Chianti Classico Giuseppe Liberatore, il presidente del Consorzio del vino Nobile di Montepulciano Federico Carletti, Ermanno Morlacchetti, agronomo di Tenuta Castel Giocondo (Marchesi de’Frescobaldi), Fabio Ratto, direttore dell’azienda Le Mortelle (Marchesi Antinori), e l’architetto coordinatore del progetto del Piano Regolatore delle Città del Vino Pier Carlo Tesi, con i sindaci dei Comuni del vino, produttori vitivinicoli e rappresentanti dei Consorzi del vino.
“Parte dalla Toscana, il cui paesaggio è così famoso da rappresentare, spesso, nell’immaginario comune la stessa Italia - sottolinea il presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli - il tentativo di una condivisione di idee e progetti tra mondo delle istituzioni e soggetti privati, “custodi” del paesaggio, per conservare il paesaggio, attraverso decisioni che non arrivino solo dall’alto, ma siano frutto di una vera e propria politica progettuale che sappia rispondere alle criticità vecchie e nuove del vino e dei territori di produzione, grazie ad un patto sempre più stretto tra pubblico e privato. Si tratta del punto di partenza, di un progetto, che deve “contaminare” anche altri territori del vino”.
A partire da qui, sono quattro in particolare, le proposte delle Città del Vino in vista del Nuovo Piano Paesaggistico della Toscana: 1) definire e riconoscere i paesaggi del vino, coinvolgendo i produttori nello scrivere “buone pratiche” agronomiche e paesaggistiche, coniugando efficienza economica e validità estetica, tutelando i vigneti storici da considerare come vere e proprie opere d’arte e mettendo in evidenza l’integrazione tra le città e le loro campagne; 2) mappare i terreni vocati all’agricoltura per conoscerne il potenziale a lungo termine, evitare di comprometterlo con scelte incongrue e avviare la riflessione su come adattare la viticoltura toscana al cambiamento climatico; 3) incentivare la convivenza virtuosa fra la doppia funzione dell’agricoltura, e della viticoltura in particolare, come attività produttiva, ma anche come “generatore” di paesaggio; 4) sostenere, anche economicamente, la pianificazione comunale affinché renda concreto l’equilibrio tra vitalità agronomica e qualità paesaggistica.
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