02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

QUANDO LA QUERELLE SI SPOSTA IN CINA: NUOVO CAPITOLO NELLO SCONTRO TRA TRA LAFITE ROTHSCHILD E CHATEAU LAFITTE, CHE IN FRANCIA SI TRASCINA DAL 2003, E ADESSO È PRONTO A SBARCARE NEI TRIBUNALI DI PECHINO ...

In queste ultime settimane, sembra che le querelle e le diatribe legali che negli ultimi anni hanno scaldato gli animi nel mondo del vino francese, debbano per forza portarsi dietro una qualche coda polemica fino in Cina. E così, dopo il caso di Castel, è la volta dello scontro tra Lafite Rothschild e Chateau Lafitte, che si trascina dal 2003 ed ha già conosciuto il suo culmine, in Francia, nel 2008, quando una sentenza della Corte d’Appello permise alla meno conosciuta azienda di Bordeaux di mantenere il proprio nome. Adesso, Domaines Barons de Rothschild, proprietario di Lafite, ha denunciato all’ufficio marchi della Cina la registrazione del nome Lafitte, perché, a suo dire, si tratta “di uno dei brand più noti in Cina, e quest’azione ha la sola volontà di lottare contro il suo utilizzo improprio nei diversi mercati”. Per questo, come racconta il magazine britannico Decanter, ha già lanciato qualcosa come 300 decreti ingiuntivi contro la violazione del marchio all’interno della sola Cina. Il meno noto Chateau Lafitte, del resto, ribadisce quanto ha sempre sostenuto, ossia che si tratta di un’azienda che a parte un nome quasi identico, nulla ha a che fare con la più nota Lafite Rothschild: da una parte un vino che si vende a qualcosa come 6.500 sterline a cassa (12 bottiglie), dall’altra una produzione di 300.000 bottiglie (di cui il 95% finiscono all’estero) che arrivano sugli scaffali a circa 10 sterline a bottiglia ...

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli