Nell’eclettico universo Uk, anche gusti e preferenze in fatto di vino, a volte, possono riservare sorprese. E può succedere anche che un “re” di grandi rossi sia incoronato per i suoi bianchi: è la curiosità che arriva dalla Top 10 dei migliori vini bianchi d’Italia stilata da “The Drink Business”, dove n . 1 è il Langhe Chardonnay Gaia & Rey de “le roi” del Barbaresco Angelo Gaja. Del resto, secondo il magazine inglese, al di là del Pinot Grigio, il Belpaese, si sa, non è rinomato per i bianchi come lo è per i rossi (basti pensare che i primi non hanno un posizionamento di prezzo elevato come i secondi). Tuttavia, chiedere consiglio ad un merchant sui migliori produttori bianchisti italiani vuol dire sentirsi snocciolare nomi che coprono la quasi totalità della Penisola, dalla Sicilia alla Puglia, dalla Campania alle Marche, dalla Toscana al Piemonte fino all’Alto Adige, e vini da vitigni autoctoni - Greco di Tufo, Timorasso, Garganega, Buriano e Catarratto, per citarne alcuni - ma anche a base di quei vitigni internazionali - Chardonnay, Riesling, Pinot e Sauvignon Blanc - da tempo parte del patrimonio enoico italiano.
Quali sono? Leader di mercato e ordinati per il loro prezzo medio a bottiglia (sul famoso motore di ricerca www.winesearcher.com), n. 2 è il Sauvignon 1993 firmato Gravner, seguito, alla posizione n. 3 dal Curtefranca Chardonnay di Ca’ del Bosco. Scendendo dal podio, c’è il Trebbiano d’Abruzzo di Valentini (n. 4), il Batàr di Querciabella (5) ed il Colli Orientali del Friuli Friulano Buri di Miani (6). Quindi, Marchesi Antinori con il Cervaro della Sala (7), il Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva firmato Villa Bucci (8), l’Alto Adige Nova Domus di Terlano (9) e, infine, alla posizione n. 10, il Carso Vitovskaì di Zidarich.
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