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QUOTE ROSA IN AUMENTO NEL MONDO DEL VINO … L’ENOLOGIA STA DIVENTANDO SEMPRE PIU’ TERRITORIO DELLE DONNE: SIA IN VIGNA CHE AL RISTORANTE IL GENTIL SESSO INIZIA A FARLA DA PADRONE …

E’ tempo di dire addio ad un vecchio tabù che vedeva il vino terreno e regno incontrastato degli uomini: oggi questo mondo sta divenendo sempre più “terra di conquista” dell’altra metà del cielo, quella rosa, tradizionalmente lasciata fuori dall’universo del bere. I numeri parlano chiaro: sembra, infatti, che in Italia circa una azienda produttrice su quattro sia gestita dal gentil sesso.

Manager, organizzatrici, produttrici in campo, ma anche esperte, ristoratrici e sommelier: sono questi i ruoli chiave che le donne occupano nel settore, contribuendo a promuovere una nuova cultura del vino.

Una nuova cultura insomma, attenta alla novità ma anche e soprattutto al rispetto della qualità, del territorio e del paesaggio. Ma la presenza femminile in questo terreno non si limita soltanto all’ambito della produzione, spazia dall’acquisto al consumo, dalla pubblicità al turismo squisitamente enologico. E così le aziende si adeguano: con l’aumento dell’acquisto del vino in bottiglia nella grande distribuzione, capita sempre più spesso che siano le donne a farsi carico della scelta.

In Francia, ad esempio, dove circa il 70% dei vini viene comprato in supermercati e ipermercati, la responsabile d’acquisto diventa quasi sempre la padrona di casa. Simili percentuali (tra il 60% e il 70%) si riferiscono anche alle consumatrici statunitensi, britanniche, tedesche e italiane. Così la donna diventa protagonista di spot pubblicitari e le etichette, nei loro nomi nei loro contenuti, si adeguano. Esempi divertenti possono essere il “Flower label”, etichetta floreale, uscita sul mercato britannico e statunitense, il “White Lie Early Season” o l’ironico “Mad Housewife” (casalinga matta).

Sul fronte pubblicitario, troviamo spesso le donne ritratte non solo come “oggetti” d’accompagnamento, ma anche come protagoniste: la piacevolezza del bere allora si può abbinare ad un incontro divertente tra amiche, non per forza modelle, sulla falsa riga di molti film e telefilm. Da notare come anche i contenuti del vino stiano cercando di seguire le richieste del pubblico femminile, più attento al contenuto calorico e al tasso alcolico del prodotto.

Secondo un recente studio commissionato da Vinitaly 2007, le donne preferiscono bere in compagnia, si aggiornano sulle guide, acquistano minori quantità di vino rispetto agli uomini, partecipano più spesso a degustazioni e amano champagne (il 9,4 % in più degli uomini), spumanti (6,1 % in più degli uomini) e rosati (5%).

Ma esiste un palato marcatamente femminile? Negli Stati Uniti si è da poco svolto il primo concorso enologico riservato esclusivamente alle donne, il “National Women’s Wine Competition”, cui ha fatto seguito un’analoga iniziativa a Montecarlo, “Femmes et Vins du Monde”. In questo concorso a giudicare i vini in gara, 1.800 provenienti da tutti gli States, sono state esclusivamente esperti e giudici donne, all’insegna dello slogan £Wine Women Want”, i vini che vogliono le donne. Tra gli obiettivi di questa manifestazione, dare coraggio e consapevolezza all’approccio delle donne sul vino e segnare una svolta per il mondo della produzione e dell’apprezzamento del vino, che continua ad essere ancora profondamente maschile.

Ultimo tassello di conquista, il turismo. Perché anche in questo ambito le donne hanno fatto passi da gigante, emancipandosi nelle scelte delle mete. Un esempio significativo é “Women & Wine”, compagnia che organizza e promuove viaggi, degustazioni, incontri e approfondimenti sul tema del vino anche per evitare che “quando una coppia si sieda al ristorante, il cameriere porga immediatamente la lista dei vini all’uomo”.

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