Nonostante una frenata, piuttosto evidente, nel confronto con l’ultima rilevazione, restano positive, nei primi tre mesi 2024, le esportazioni di vino italiano che, a livello globale, hanno raggiunto 1,84 miliardi di euro, +3,8% sullo stesso periodo 2023 (ma nel bimestre iniziale, gennaio-febbraio, era +9,5%) per 506.6 milioni di litri, a +3,2% (era +8,2 a gennaio-febbraio) rispetto ad un anno fa. Dopo la partenza “sprint” di gennaio, nei due mesi successivi il calo si è fatto sentire anche se non mancano comunque i segnali incoraggianti, provenienti dai mercati, dal Nord America all’Europa passando per l’Asia con un vero e proprio boom, a tripla cifra, da parte della Russia. Ma, nonostante ciò, arrivano anche i primi saldi negativi da parte dei partner storici, Germania in primis, ma anche Francia, che lasciano, inevitabilmente, degli interrogativi per i mesi a venire. Dai dati Istat aggiornati oggi e analizzati da WineNews, sono in trend positivo gli Stati Uniti, a +2,2% (erano a +5,9% a febbraio) per 456,2 milioni di euro, ma non la Germania (-2,6%) che tocca i 271,2 milioni e perde quota dopo il +3% del primo bimestre. Ottime notizie, invece, arrivano dalla Gran Bretagna che ha importato da gennaio a marzo 170,7 milioni di euro con un brillante +7,8% nel confronto dei dodici mesi. Al contrario, continuano i segnali negativi dalla Svizzera che scende sotto i 100 milioni (96,3 milioni) perdendo il 7,8%, bene invece il Canada, in confortante ripresa nel 2024, che sfiora gli 87 milioni (+8,9%), ma continua soprattutto ad impressionare la Russia “schizzata” a 82,8 milioni con un sensazionale +142,5% nell’ultimo anno. Va giù la Francia, scesa a 64,2 milioni con un balzo indietro a doppia cifra (-11,1%); bene i Paesi Bassi (58,3 milioni, +7,3%), mentre è in terreno negativo il Belgio (-1,9%), di poco sotto i 54 milioni di euro, così come la Svezia che continua a scendere (48,1 milioni, -3,2%). Ad Oriente non si ferma la marcia positiva del Giappone ormai vicinissimo al +8% per un valore di 44,7 milioni. e della Cina che, pur lontano dalle potenzialità che questo Paese potrebbe esprimere per il mercato del vino, sigla un buon +8,6% per un valore di 21 milioni di euro di esportazioni nei primi tre mesi.
Sarebbe prematuro sostenere che il mercato del vino italiano nel mondo è tornato a correre, così come prendere quei segnali negativi, che da qualche parte sono arrivati, come un’indicazione per i prossimi mesi. Come già scritto, i dati positivi possono anche essere legati ad una strategia, tipica negli anni di crisi economica, con gli operatori portati a far scorte per evitare ulteriori aumenti di prezzo o di ritardi che penalizzerebbero il mercato. Ma il bicchiere può anche essere visto, al momento, come “mezzo pieno”, almeno quel che basta per una serenità, per un po’, sicuramente ritrovata.
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