Nonostante la crisi, non se la passa male il vino italiano, almeno nelle sue realtà leader per dimensioni e fatturato, tutte in crescita nel 2011. Emerge dall’analisi del rapporto “Le principali società italiane” di Mediobanca, sugli esercizi 2010 e 2011 (download su www.mbres.it), che analizza i risultati delle realtà più importanti di diversi settori (nel complesso 1009 gruppi e 2550 imprese).
Guardando ai dati sulle realtà spiccatamente vinicole, in testa alla classifica del fatturato c’è di gran lunga il Gruppo Italiano Vini, che ha chiuso il 2011 a 368,4 milioni di euro (+12,4% sul 2010), seguita da Caviro a 246,7 (+0,4%) e Cantine Riunite-Civ (che già controlla Giv, ndr), con 161,3 milioni di euro (+14,7%). Ai piedi del podio anche Cavit (151,5 milioni di euro), Antinori (149,5), Mezzacorona (148,6), Fratelli Martini (144,3) e Zonin (124,1 milioni di euro, e gruppo vinicolo con la maggior crescita in percentuale, +17.1% sul 2010). Sotto ai 100 milioni di euro, ma sempre con il segno + sul 2010, Santa Margherita (91,3 milioni di euro) Cantina di Soave (89,1), Botter (86,6), Frescobaldi (85,8), Cevico (83,1), Gancia (64,1), Banfi (61,9), Ruffino (56,7) e La Gioiosa (52,7).
Il miglior margine operativo netto, invece, secondo il report di Mediobanca, è quello di Antinori, a 41,267 milioni di euro, mentre la realtà che vede il più robusto calo di questo parametro è Gancia (-2,174 milioni di euro) a cui, almeno nel breve termine, non sembra aver giovato troppo il cambio di proprietà, con il gruppo piemontese passato nelle mani del fondo russo “Russian Standard Corporation” del magnate Roustam Tariko.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025