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“RUFFINO CHIUDE CON UNA CRESCITA A DOPPIA CIFRA SIA NEL FATTURATO CHE DEL PROFITTO. E QUESTO SUL 2012, CHE ERA STATO IL RECORD STORICO DELL’AZIENDA”. PAROLA DI SANDRO SARTOR, AD DELL’AZIENDA DI CONSTELLATION BRANDS

Italia
Sandro Sartor, ad Ruffino

“Ruffino chiude il 2013 con una crescita a doppia cifra sia nel fatturato che del profitto. E questo sull’anno passato, il 2012, che era stato il record storico dell’azienda. Ma questo è stato un anno positivo anche per il Chianti Classico, che ha visto un cambio di tendenza positivo sugli ultimi anni un po’ bui”. Così Sandro Sartor amministratore delegato Ruffino, che ha analizzato l’annata dell’azienda toscana di Constellation Brands.
La principale voce di crescita è rappresentata dall’export: tutte le aree geografiche in cui Ruffino viene distribuita, infatti, presentano segni positivi. “Il Nord America - continua Sartor - rimane un mercato il mercato top, anche se ancora non ha espresso tutto il suo potenziale ed ha ancora una grandissima crescita. Ma rimane un mercato complesso e costoso, dove non è facile giocare per tutti. Per il vino italiano, ci sono ancora, però, spazi di crescita. I mercati asiatici sono interessanti ed in crescita ma in Cina partiamo con un ritardo strategico nei confronti con la Francia, ormai incolmabile. Speriamo di arrivare almeno secondi rispetto agli altri concorrenti. In Europa invece riusciamo ad esportare soprattutto nei Paesi scandinavi, balcanici e Russia”.
La salute del marchio nel mercato americano è stata recentemente comprovata dal premio “Blue Chip”, assegnato a Ruffino per l’anno 2012, rilasciato dalla rivista “Impact” alle aziende con più anni di crescita importante sul mercato americano. La crescita è stata determinata da due azioni parallele: da un lato, in accordo con le strategie della casa madre Constellation Brands, che dal 2011 detiene Ruffino, l’innovazione ha permesso di proporsi agli appassionati di Ruffino con nuovi vini quali la riedizione contemporanea dello storico fiasco Ruffino, l’introduzione di una nuova linea di vini, chiamata “Momenti”, e pensata per un pubblico più giovane nell’occasione dell’aperitivo, e un Prosecco, destinato ai mercati esteri, in particolar modo Stati Uniti e Canada; dall’altro, Ruffino ha consolidato la sua leadership come azienda di vini radicata in Toscana, ponendo al cuore del suo sviluppo organico Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro, due Chianti Classico Riserva e “Modus”, un Igt Toscana la cui domanda, grazie alla crescente qualità delle ultime annate e i numerosi riconoscimenti, è in costante crescita.
“Credo sia stato, comunque, un anno positivo per il vino italiano in generale e, in particolare, per tutto l’export e per le piccole aziende, che si sono affacciate - conclude Sartor - nel mercato internazionale. Il vino italiano all’estero è molto competitivo per il suo alto livello ad un prezzo accessibile. Bisogna però puntare sempre sulla qualità, soprattutto in Europa. C’è molto spazio, infatti, per fare una sana e bella educazione sugli europei a consumare con responsabilità, con attenzione, con gusto le bevande alcoliche. In tutto questo, il vino ha tutto da vincere perché tende alla qualità. Ed un bevitore consapevole e informato tende a bere bene”.
Info: www.ruffino.com

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