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RUMORS - OLTRE LA POLEMICA: IL VINO ALL’EXPO 2015 AVRÀ IL SUO SPAZIO DEDICATO NEL PADIGLIONE ITALIA: IL “PADIGLIONE DELL’ESPERIENZA VITI-VINICOLA ITALIANA”: TRE PIANI DEDICATI A BACCO, CORDINATI DA VERONAFIERE, CONDIVISI CON TUTTA LA FILIERA

Italia
Expo 2015, il Padiglione Italia in uno schizzo

A 416 giorni da Expo 2015, il cui tema - lo ricordiamo per molti - è “Nutrire il Pianeta Energia per la vita”, la certezza è che il vino italiano, il suo spazio dedicato (senza più l’olio) e di grande visibilità, ce lo avrà. Non esterno al “Padiglione Italia”, come sembrava in un primo tempo, dagli annunci dell’allora Ministro delle Politiche Agricole Nunzia de Girolamo, magari posizionato chissà dove, ma dentro al Padiglione Italia, che conterrà, a sua volta, dunque, il “Padiglione dell’esperienza vitivinicola italiana”. Ecco gli unici punti ufficiali che emergono dal Protocollo d’Intesa firmato ieri dal Ministro Maurizio Martina, dal Commissario all’Expo 2015 e ad di Expo 2015 Spa (www.expo2015.org), Giuseppe Sala, e dalla responsabile del padiglione italiano (www.padiglioneitaliaexpo2015.com/it), Diana Bracco.
Ha fatto polemica inutilmente, dunque, a detta di molti player della filiera, sentiti da WineNews, chi ha gridato allo scandalo e alla scomparsa dello spazio dedicato al vino. Che invece, stando ai rumors, sarà dentro al “Cardo”, come è già stato ribattezzato il “Padiglione Italia”, progettato da Marco Balich (direttore creativo e produttore di grandi eventi, che ha creato, tra le altre, le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici di Torino 2006), in un “padiglione nel padiglione” (ma ci sarà anche uno spazio di visibilità all’esterno, dicono in ben informati) che troverà posto vicino a quello dell’Unione Europea e quello delle Regioni (come mostra lo schizzo a penna avuto da WineNews).
Una struttura divisa in tre piani: il primo, dove si concentrerà, probabilmente, il flusso di persone maggiore, sarà dedicato ad un approccio più divulgativo, culturale e sensoriale all’esperienza del vino italiano, mentre al secondo troveranno spazio approfondimenti e degustazione; e poi una terrazza, con vista sul quartiere dell’Expo, che potrà essere utilizzata in molti modi.
Protagoniste di iniziative e contenuti, ovviamente, saranno tutte le anime della filiera vitivinicola, con il mondo associativo in testa e, nel ruolo di coordinatore, sebbene manchi ancora l’ufficialità, dovrebbe esserci VeronaFiere che, con Vinitaly e Vinitaly International, è riconosciuta universalmente come il top player della promozione del vino italiano nel mondo, ed è senza dubbio la realtà italia più preparata alla gestione di grandi eventi espositivi dedicati al vino, come testimoniato da tutta la filiera, e come ricordato, a più riprese, prima nel suo ruolo da Sottosegretario, e poi da Ministro delle Politiche Agricole, dallo stesso Maurizio Martina.
Il budget specifico riservato al progetto, ancora, non è stato comunicato, ma la storia, la cultura e la qualità del vino italiano sarà una grande occasione per raccontarsi. Come, del resto, visto il tema dell’Expo 2015, per tutto l’agroalimentare italiano, che dovrebbe avere anche un padiglione specifico esterno a quello Italia, per la rappresentazione delle filiere che dovrebbe essere gestito e coordinato (anche qui manca l’ufficialità) da Federalimentare.
Con il “monito” per tutti, ricordato da molti ed a più riprese: l’Expo non è una fiera commerciale, ma un momento di rapporti istituzionali, di confronti e di contributi da tutti i Paesi del pianeta (siamo a 144) su un tema fondamentale, che non è tanto l’edonismo enogastronomico, quanto quello del cibo e della nutrizione nel mondo.

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