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“SARA’ MILANO IL GRANDE PALCOSCENICO DEL FUTURO DEL FOOD & WINE ITALIANO”: COSI’ FERRARI, AD DI FIERAMILANO, RISPONDE ALL’ALLEANZA FIERISTICA VERONA-PARMA. “MIWINE (12/14 GIUGNO, MILANO) … FIERA PROFESSIONALE, CON GRANDE ATTENZIONE AL SOLO BUSINESS”.

“In Italia non esiste una grande manifestazione internazionale nonostante l’eccellenza e la varietà della produzione agroalimentare; un evento, peraltro, più volte richiesto dall’estero, con l’obiettivo di sostenere la produzione italiana e farla arrivare su nuovi mercati visto che l’agroalimentare, con un fatturato di 107 miliardi di euro ed un export di 15 miliardi, è il secondo settore manifatturiero in Italia, dopo quello metalmeccanico”. Così l’ad di FieraMilano (prima fiera in Europa per profitto, aree, fatturato, spazi espositivi, 68 paesi rappresentati), Piergiacomo Ferrari, a www.winenews.it, risponde, per nulla preoccupato, all’alleanza strategica Verona-Parma, ovvero Vinitaly-Cibus, le due fiere portanti del “made in Italy” del “wine & food” d’Italia. Ed aggiunge: “è un accordo solo di immagine. Tecnicamente non reggono accordi tra strutture fieristiche distanti tra loro. Quello che conta nelle fiere è la dimensione, le strutture, i servizi. E il localismo non paga”.

“Con il nuovo quartiere fieristico Rho-Pero, sarà Milano - continua l’ad di FieraMilano, Piergiacomo Ferrari - a diventare la capitale del “food & wine” d’Italia in grado di ospitare una fiera agroalimentare, in grado di gareggiare con le prime d’Europa, Colonia e Parigi, e diventare quindi una vetrina sul mondo del “made in Italy”. Un grande palcoscenico che superi i 100.000 metri quadrati, più del doppio del Cibus di Parma”. “Ma Tuttofood (ovvero “Milano World Food Exhibition”, dal 5 all’8 maggio a Milano), sarà una fiera biennale, riservata ai soli operatori, anche se aperta a tutti i settori dell’alimentare, nuovi e tradizionali … Spazio, quindi, a prodotti Dop e Igp, ma anche alle grandi aziende, a tutti i canali di distribuzione e per ogni tipo di prodotto”.

E sul vino, FieraMilano, cosa conta di fare? “MiWine - commenta ancora l’ad di FieraMilano, Piergiacomo Ferrari - non dovrà essere una fiera grande, affollata, ma una fiera professionale di buone dimensioni (15.000 metri quadrati netti), con grande attenzione al business, ai buyers di tutto il mondo. Importante evento business, dunque, non grande. E biennale, in alternanza a Bordeaux. Gli eventi nuovi fanno un po’ di fatica ad affermarsi, ma poi, se sono validi, alla fine, hanno la meglio. Vogliamo dare agli imprenditori italiani l’opportunità a Milano, in tre giorni (12/14 giugno), di contattare tutto il mondo del vino. Continueremo, inoltre, a coltivare l’export del vino italiano, con missioni nelle aree di maggiore interesse: Cina , Russia, Brasile, Gran Bretagna, Giappone, Paesi scandinavi, Usa … Il futuro anche nel mondo del vino è nelle fiere business to business. Quest’anno non abbiamo ripetuto il MiWine Emotions, ma abbiamo organizzato degli importanti eventi, non in fiera, ma in città: “MiWine in the city”, con degustazioni in monumenti ed enoteche del circuito Vinarius, e gli “Enotour”, percorsi di visita guidati alle cantine d’eccellenza nelle principali regioni vinicole italiane”.

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