02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

SCOPPIA LA “BOLLA LAFITE”: I VINI BORDOLESI NON MANTENGONO I PREZZI STELLARI DEL 2011, E IL MONDO DELLE ASTE SEMBRA GUARDARE CON SEMPRE PIÙ INTERESSE AI VINI ITALIANI E CALIFORNIANI. A DIRLO L’AD DI ACKER E MERRALL & CONDIT, JOHN KAPON

Italia
John Kapo, Amministratore Delegato di Acker e Merrall & Condit

La cosiddetta “bolla Lafite” è ufficialmente scoppiata. A dirlo è uno degli addetti ai lavori più importanti, l’amministratore delegato delle case d’asta statunitensi Acker e Merrall & Condit, John Kapon, che pare non avere dubbi sulla crisi che stanno attraversando i vini bordolesi nelle aste internazionali, a favore di quelli italiani e californiani

Per Kapon “Bordeaux copre il 50% del mercato delle aste e la Borgogna il 35%, il che significa che i vini italiani, californiani fanno il resto”. Attualmente, però Bordeaux è in calo del 30%, e, in alcuni casi del 50%. È scoppiata una vera e propria “bolla Lafite”, mi pare”.

Il mercato globale delle aste dei fine wines dovrebbe ridursi a 250 milioni di sterline quest’anno, mentre nel 2011 valeva 315 milioni di sterline. Un risultato che dipende dalla diminuzione dei consumi e dal fatto che gli abituali frequentatori delle aste specializzate stanno voltando le spalle ai vini di Bordeaux. Le perdite arrivano anche dai collezionisti asiatici, che stanno iniziando a lasciare Bordeaux e Borgogna.

Il “Wine Spectator Magazine Auction Index”, che monitora le aste dei fine wines negli Stati Uniti, è sceso del 3% nel terzo trimestre del 2012 e il prezzo medio si è attestato sui 2.300 Dollari, mentre era di 3.616 Dollari nel 2011.

In una recente asta a Hong Kong, dal valore di quasi 5 milioni di sterline, formata da lotti Champagne d’annata e vini Condrieu ed Hermitage, sono state California e Italia a vendere meglio.

“I collezionisti diventano sempre più sofisticati e provano sempre più spesso cose nuove - ha segnala lato Kapon - mantenendo in questo modo il mercato vivace.”

Ormai le casse di Château Lafite 1982, regolarmente vendute all’asta per 40-50,000 Sterline nel 2010, valgono attualmente 25.000 Sterline o meno. E con l’afflusso sul mercato sempre più ridotto di fine wines, gli esperti ritengono che i prezzi continueranno a scendere prima di tornare a crescere, comunque lentamente.
Christie’s ha parzialmente ammortizzato le perdite patite con i bordolesi grazie ai guadagni ottenuti con i vini di Borgogna di Romanée-Conti e con le buone perfomance dei Super Tuscan e dei migliori produttori del Rodano come Guigal. che ha visto “I prezzi dei vini di Borgogna sono saliti molto - ha spiegato Charles Curtis di Christie’s - garantendo la copertura delle perdite di quelli di Bordeaux, insieme alle buone performance dei vini italiani e del Rodano. Ma c’è un problema per i top come Romanée-Conti: la scarsezza di offerta, cioè stiamo parlando di aziende dal potenziale produttivo molto ridotto”.

Una ulteriore criticità che sembra aver inceppato il meccanismo virtuoso che fino allo scorso anno sembrava una solida caratteristica del mercato delle aste. “Non solo si deve vendere di più per mantenere gli stessi livelli di guadagno - ha sottolineato Jamie Ritchie della casa d’aste londinese Sotheby’s - ma c’è anche meno vino che arriva sul mercato”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli