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SE GDO E PRODUTTORI COLLABORANO, E HANNO SUCCESSO: I CASI DI “AUCHAN” (“I SAPORI DELLE REGIONI), “COOP ITALIA” (LINEA “ASSIEME”) E “IPER LA GRANDE I” (LINEA “GRANDI VIGNE”). CON LE ALLEANZE “VIRTUOSE” CHE FUNZIONANO MEGLIO DELLE IMPOSIZIONI DI LEGGE

Italia
Alcuni leader della gdo italiana e mondiale

Mentre si legifera (è il caso del discusso “articolo 62”) per correggere le storture tra produttori e distribuzione, i leader della gdo italiana e mondiale puntano sulla collaborazione con i produttori, piccoli o grandi che siano. Se il gruppo francese Auchan ha lanciato, anche in Cina, “I sapori delle Regioni”, con prodotti di 1.000 pmi del Belpaese, Coop Italia, già dal 2011, ha la sua linea “Assieme”, con vini di cantine cooperative da diverse Regioni (Chiantigiane in Toscana, Tollo in Abruzzo, Moncaro in Marche, Cevico in Romagna, Riunite-Giv in Emilia Romagna e Veneto, Canneto Pavese in Lombardia, e new entry sono previste in Sicilia, Puglia e Piemonte, ndr) che, in 9 mesi, nel 2012, ha venduto 1,7 milioni di bottiglie per 4,7 milioni di euro. E che sta puntando, di concerto con i produttori, all’abbattimento dei livelli di solforosa e, con la società di certificazioni Csqa, alla realizzazione di uno strumento per misurare il “Valore Condiviso”, ovvero la giusta remunerazione nella filiera.

E anche “Iper La grande i” ha potenziato la sua linea“Grandi Vigne”: 27 produttori da 15 Regioni, “permettendo ad aziende che sarebbero altrimenti escluse da un rapporto diretto con la distribuzione - si legge in una nota - di crescere professionalmente ed economicamente”. Puntando su un supporto nell’organizzazione e verificando il rispetto di regole sanitarie, e la salubrità del prodotto (livelli di solforosa e allergeni), ad prezzo equo - il rapporto qualità/prezzo è misurato rispetto ai vini già presenti sul mercato attraverso il “Wine Market Matrix”, un test specifico per verificare la “qualità sensoriale” presente in una determinata fascia di prezzo di prodotto, spiega Iper - perché remunerativo per il produttore e sostenibile per il consumatore”. E con grande attenzione alla sostenibilità ambientale, soprattutto con i vini bio, con bottiglie più leggere per contenere le emissioni inquinanti dei trasporti e dello smaltimento, etichette in carta fatta con fibra riciclata all’80%, e tappi dell’associazione senza scopo di lucro “A Braccia Aperte”, che da anni promuove il riciclo del sughero. Tutte esperienze che stanno funzionando bene. Perché le alleanze, sembra, sono più efficaci delle imposizioni.

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