Se i consumi interni, anche per le bollicine, nel 2012 hanno segnato il passo, con un calo del 3,6% del giro d’affari e 7 milioni di bottiglie stappate in meno sul 2011, è nei mercati esteri che gli spumanti italiani continuano a correre: +12,69% di volumi esportati, per un giro d’affari nei 78 Paesi di esportazione di 2,5 miliardi di euro (+19,10%). I dati, anche stavolta, sono quelli dell’Ovse - Osservatorio economico vini, che sottolinea come l’Europa rappresenti il 54% dei volumi (+3,7% sul 2011) con circa 164,7 milioni di bottiglie e un 51% sul valore globale (+1,1%). Francia, Olanda, Svizzera, Svezia, Austria e Polonia sono in crescita del 11%. La Francia in particolare passa da 5 milioni di bottiglie importate a quasi 9 milioni (+34%), principalmente Prosecco e Moscato. Germania in netto recupero (+2,9%) e Gran Bretagna sempre più in alto (+9%), ad insediare il secondo posto degli Usa nella graduatoria dei volumi esportati. Punte prestigiose sono rappresentate da Giappone e Estremo Oriente, attestati su un +11% in valore, ma con volumi assai variabili da Paese a Paese. La Cina rappresenta un mercato in crescita a due cifre, ma - rileva l’Ovse - inizia a presentare diversità di importazione da prendere in considerazione. In Russia stravince il Prosecco e gli spumanti generici di origine piemontese e lombardi. Per gli spumanti italiani l’“ex Urss” registra un incremento di consumi del 8% con un incremento dei valori del 3%. Gli Usa mantengono un regolare trend crescente e continuo pari a circa il 15% del totale mondiale, ovvero 45,6 milioni di bottiglie, compreso il Messico e i Paesi centrali in forte espansione (+9%).
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025