Se i produttori di vino europei possono fare affidamento sui fondi Pac destinati alla promozione nei Paesi Terzi (che per l’Italia ammonteranno a 102 milioni di euro per il periodo 2017/2018), il Governo di un altro grande esportatore, l’Australia, è pronto a stanziare una somma importante per promuovere l’export enoico e la promozione delle proprie mete enoturistiche: 39,5 milioni di dollari l’anno per i prossimi tre anni, grazie all’accordo raggiunto con le tre maggiori associazioni di categoria, Australian Vignerons, Winemakers’ Federation of Australia e Wine Australia. Una manna dal cielo per un settore che, nel 2016, ha visto le proprie spedizioni crescere di 159 milioni di dollari, arrivando a 1,83 miliardi di dollari, specie grazie ai mercati di Usa e Cina, dove si concentreranno gli investimenti maggiori, e dove la competizione con i produttori europei è più serrata. E se negli Stati Uniti sarà difficile per l’Australia spodestare Italia e Francia dalle proprie posizioni di forza, diverso è il discorso sotto la Grande Muraglia, dove nel 2016 il valore delle spedizioni ha raggiunto i 542 milioni di euro (+23,4% sul 2015), grazie ai vantaggiosi accordi commerciali siglati un anno fa con Pechino.
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