Non è una una delle Regioni di punta della produzione enoica italiana, almeno nella geografia vinicola contemporanea, eppure la storia del Lazio, sin dai tempi dell’Impero Romano, si intreccia da sempre con quella del vino.
Un rapporto da riscoprire e ricostruire, anche mettendo insieme territori diversi e storie diverse, nella prima rete di imprese dei vignaioli della Regione: si chiama Vigne di Roma, ne fanno parte quindici aziende (Marco Carpineti, Casale del Giglio, Falesco, Terre dei Pallavicini, Tenuta S. Isidoro, Casale della Ioria, Cincinnato, Torre in Pietra Leprignana, Federici, Poggio Le Volpi, De Sanctis, Papalino, Marfisa, Donato Giangirolami e Vinicola Consoli), tutte a carattere familiare ed accomunate dalla ricerca della qualità attraverso l’innovazione, puntando a sviluppare sinergie di marketing per il rilancio del vino laziale sui mercati nazionali ed internazionali. Costituita ufficialmente in febbraio si svelerà ufficialmente il 22 settembre a Taste Of Roma, il festival degli chef, di scena nella capitale (21-24 settembre).
La rete Vigne di Roma ha come primo obiettivo l’innalzamento sia del livello di conoscenza della qualità dei vini laziali, collegati a storiche tipicità della produzione enologica regionale, sia della percezione positiva dei loro territori produttivi che abbracciano tutte le province del Lazio, in un connubio vino-territorio che attraverso la rete diventa oggetto di mirate campagne di promozione ed informazione sui principali scenari di mercato nazionali ed internazionali. Partendo, però, dal locale: tra i primi obiettivi, infatti, c’è quello valorizzare ed incentivare la presenza capillare dei vini regionali nelle carte dei vini della ristorazione romana, per poi puntare alla crescita sui mercati internazionali, attraverso la partecipazione, in sinergia, alle più importanti fiere del settore, ma anche workshop, convegni e attività di incoming.
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