Se il vino è un asset sempre più attraente per gli investitori, va da sé che anche la truffa ed il raggiro siano pericoli sempre più frequenti. E raffinati, come racconta l’accusa dell’Alta Corte britannica a due compagnie attive proprio negli investimenti enoici, accusate di aver raggirato decine, se non centinaia, di investitori. Tutto nasce, come racconta il magazine britannico “Decanter” (www.decanter.com), da un’indagine dell’Insolvency Service, che ha scoperto come la “Capital Bordeaux Investments Ltd” e la “Capital Bordeaux Investment Corporate Ltd” prendessero all’amo gli investitori che avevano bisogno di rientrare da un investimento, sempre sul vino, sbagliato, promettendo un ritorno certo dei capitali.
Le due società sono state fondate, rispettivamente, ad aprile e ottobre 2012, e la seconda non sarebbe altro che il deposito del primo. Gli ex clienti della Worldwide Wine Investments and Bordeaux UK Ltd sono stati tra i più colpiti, e non è certo da considerarsi un caso: “queste compagnie - spiega Colin Cronin, investigatore dell’Insolvency Service - mirano direttamente a persone che hanno perso soldi in altre operazioni del genere, sfruttando il loro desiderio di cercare di recuperare almeno parte dell’investimento iniziale. Senza, in realtà, esserne minimamente in grado, tanto che nessuno dei fondi delle società accusate è mai stato usato per comprare vino”.
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