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SE IN ASIA SI BEVE SEMPRE PIÙ VINO, L’INFLUENZA DEI WINE WRITERS E DEI BLOGGER È DESTINATA A DIVENTARE FONDAMENTALE PER INDIRIZZARE IL MERCATO. LA BUONA NOTIZIA È CHE DA SINGAPORE ALLA COREA VANNO TUTTI MATTI PER IL BELPAESE ENOICO

Con il vino che diventa sempre più popolare, e sempre più parte integrante della quotidianità, anche in Asia critici, wine writers e blogger stanno diventando figure di riferimento, fonti di informazioni e consigli a cui ... abbeverarsi, capaci quindi di spostare grazie alla loro credibilità, gusti, consensi e vendite. Ma cosa consigliano gli esperti mediatici di Bacco ai neofiti di Singapore, Hong Kong, Corea ed India? Innanzitutto, direttamente o indirettamente, tanta Italia, come rivela una ricerca di “The Drinks Business” tra i media più rappresentativi. Il wine blogger di Singapore Wai Xin il Tupungato Corbec Rosso di Argentina 2008 di Masi, un vino sudamericano, ma dal cuore decisamente italiano, a partire dal produttore, griffe di riferimento dell’Amarone, passando per il vitigno utilizzato (la Corvina, portata in Argentina proprio dalla famiglia Masi) e per la tecnica (quella dell’appassimento utilizzata anche per l’Amarone). “The Wine Times of Hong Kong”, invece, ha elogiato il Moscato, tanto amato in Usa e sempre più di moda in Asia, in particolare il Moscato d’Asti della piemontese Castello del Poggio. Il “The Local Nose” di Singapore, incorona all’unanimità dei propri critici addirittura due etichette del Belpaese: il Cygnus di Tasca d’Almerita, anche per l’ottimo rapporto qualità prezzo, ed il Prosecco di Guerrieri Rizzardi, segno che il successo del metodo Charmat veneto non è passeggero, e conquista davvero tutti.

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