Se ne parla tanto quando si analizza il turismo del vino, uno dei fenomeni legati al mondo di Bacco e a quello dei viaggi di maggior successo degli ultimi anni, e ora da uno dei territori vitivinicoli italiani più importanti arriva un raro e positivo esempio di semplificazione e del fare sinergia: cambia la geografia delle Strade del Vino e dei Sapori del Trentino, che, dalle cinque attuali - di Vallagarina, Lago di Garda e Dolomiti di Brenta, Colline avisiane Faedo e Valle di Cembra, Piana Rotaliana, Trento e Valsugana - si fondono in una, dal 1 gennaio, dando vita ad un’unica realtà (un acino d’uva con la skyline delle montagne e il profilo di un calice di vino il nuovo marchio), un territorio molto vasto, di oltre 3.600 kmq, che racchiude circa il 70% della superficie provinciale, qualificandosi così come uno dei soggetti di promozione enogastronomica più vasto a livello italiano, e anticipando, tra l’altro, “una scelta di riassetto organizzativo con cui molte realtà dovranno confrontarsi nei prossimi anni per superare il frazionamento attuale” (un dato su tutti: mentre in Spagna e in Francia vi sono non più di una ventina di Strade dei Sapori, in tutta Italia se ne contano oltre 150). Un progetto di semplicazione della promozione enogastronomica trentina e di riassetto della governance voluto dagli attori del territorio, sostenuto dall’assessore provinciale al Turismo Tiziano Mellarini e dai vertici di Trentino Marketing, che punta a “fare rete” ed ottimizzare la promozione, razionalizzando i costi e coordinando maggiormente le azioni di comunicazione.
“Questa unificazione - ha detto Mellarini - rappresenta un risultato molto importante, frutto di un percorso virtuoso finalizzato a fare sistema. Un’idea nata quattro anni fa, che nasce da precise considerazioni di marketing territoriale con l’obiettivo di far crescere l’agroalimentare trentino valorizzandone le potenzialità anche in chiave di comunicazione e promozione turistica”. La fusione delle cinque realtà nella nuova Strada dei Vini e dei Sapori - deliberata dall’assemblea dei 450 soci afferenti - rappresenta infatti il punto di arrivo di un percorso iniziato già nel 2008 con i primi abboccamenti, tesi a prefigurare uno schema che prevedesse una sola “strada” per tutto il Trentino. Sono seguiti poi mesi di confronto e di ascolto degli attori territoriali. L’accordo è stato perfezionato adottando il nuovo schema a tre soggetti, che salvaguardia le specificità di tutti i territori: accanto alla Strada dei Vini e dei Sapori permangono infatti quelle della Mela, che interessa le Valli di Non e Sole, e dei Formaggi, che comprende Fiemme, Fassa e San Martino di Castrozza.
“Questo risultato - ha detto Francesco Antoniolli, già presidente della Strada dei Sapori di Trento e Valsugana e fra i promotori dell’unificazione - è stato raggiunto grazie all’apporto dei nostri 450 soci, che hanno creduto a questo progetto e lo hanno sostenuto”. Assieme ad Antoniolli, anche i presidenti delle altre quattro Strade protagoniste della fusione, Carlo Filiberto Bleggi (Lago di Garda e Dolomiti di Brenta), Paolo Malfer (Vallagarina), Rosario Pilati (Colline avisiane Faedo e Valle di Cembra), Corrado Gallo (Piana Rotaliana), hanno confermato l’attenzione dei territorio attorno a questa scelta unitaria tesa a rafforzare la promozione con maggiore “massa critica” ed efficienza.
La Strada del Vino e dei Sapori del Trentino avrà il proprio quartier generale a Villazzano, nella Villa de’ Mersi concessa in comodato dal Comune di Trento, che fungerà sia da sede amministrativa sia da luogo di incontro e accoglienza, grazie allo splendido giardino-parco. Al timone del neonato soggetto, che avrà la forma giuridica dell’associazione riconosciuta, vi sarà, per i primi tre anni di “legislatura”, un pool di governance composto dai cinque presidenti della precedenti Strade che, dal 1 gennaio, eleggeranno al proprio interno un presidente e un vicepresidente per essere subito operativi. A coadiuvarli vi saranno gli attuali coordinatori, ciascuno con un ambito di lavoro ben definito. A rappresentare graficamente la nuova associazione c’è un nuovo marchio che rappresenta un acino d’uva con la skyline delle montagne e il profilo di un calice di vino. Il tipo di carattere usato ricorda quello dei manifesti di Fortunato Depero. Poi, spazio alla promozione, con il vino a rappresentare la punta di diamante e il comun denominatore di un patrimonio enogastronomico vasto e ricco. E non c’è solo il buon cibo: la nuova “strada” punta molto anche su cultura, montagna ed eventi, con un occhio a manifestazioni come Vinitaly, Mostra dei Vini e Doc (Denominazione di origine cinematografica) e alle sinergie con soggetti come Trentino Marketing e Istituto Trento Doc. “Questo riassetto della governance delle Strade dei Sapori - ha detto Paolo Manfrini, direttore generale di Trentino Marketing - apre nuove opportunità anche per la collaborazione con gli stakeholder della promozione territoriale, Trentino Marketing in testa, rappresentando un’opportunità in più dal punto di vista della progettualità comunicativa”.
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