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SE NELL’EMISFERO NORD FARE PREVISIONI SULLA PROSSIMA VENDEMMIA È ANCORA IMPOSSIBILE, IN SUDAFRICA ED ARGENTINA È GIÀ TEMPO DI BILANCI. NEL PAESE AFRICANO È UN 2013 DA RECORD, A QUOTA 1,5 MILIONI DI TONNELLATE, E L’ARGENTINA CRESCE DEL 28% SUL 2012

Se in Italia, ed in generale nell’emisfero Nord del mondo, fare previsioni sulla prossima, lontanissima vendemmia è ancora impossibile, in Sudafrica ed Argentina è già tempo di bilanci. Nel Paese africano il 2013 verrà ricordato a lungo, come l’anno del record, con 1,5 milioni di tonnellate d’uva raccolta, il massimo mai registrato, con una crescita sul 2012 in ogni Regione vinicola (Olifants River, Breedekloof e Worcester), eccetto quella di Robertson, come rivelano le stime della South Africa Wine Industry Information and Systems (Sawis), che sottolineano una crescita della produzione totale del 5,4% sul 2012, ed un +4,6% sul 2008, anno del precedente record.

Fa meglio, rispetto all’anno passato, il secondo peggiore che si ricordi in termini quantitativi, l’Argentina, dove sono stati raccolti 2,85 milioni di tonnellate d’uva, il 28% in più del 2012. Il 69% dell’uva, come ricorda l’Instituto Nacional de Vitivinicultura (Inv), arriva dalla Regione di Mendoza (+33% sul 2012), la più famosa e rappresentativa, e il 24,9% da San Juan (+21,6% sul 2012), la seconda zona di produzione del Paese.

“Un bilancio positivo - come spiega il presidente dell’Inv Guillermo García - in linea con le previsioni fatte a dicembre, e nonostante la grandinata di febbraio che ha distrutto la produzione di 6.312 ettari di vigneti”.

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