Secondo partner al mondo dietro gli Stati Uniti, la Germania è il punto di riferimento europeo per il vino italiano, che nel Paese teutonico, nel 2012, ha esportato 527,7 milioni di litri. Un mercato maturo, ma tutt’altro che saturo, come sanno bene i produttori del Belpaese, intervistati da WineNews al ProWein di Düsseldorf (su www.winenews.tv). “Per noi la Germania - dice Paolo Damilano, guida di una delle migliori cantine di Barolo - è come se fosse gli “Stati Uniti d’Europa”, un mercato importante con clienti molto preparati”. Enzo Ercolino (La Vis), sottolinea come la fiera tedesca sia “efficiente, ben organizzata e capace di attirare operatori interessati”, e capace, secondo Ornella Venica “di aprire una strada ai mercati del Nord Europa, anche se per noi è fondamentale rendere ancora più capillare la presenza dei vini di Venica & Venica sul territorio tedesco”. Dello stesso avviso Alberto Chiarlo (Michele Chiarlo), che sottolinea come ci siano “importanti segnali di risveglio, specie per i vini di fascia premium, come Barolo, Barbaresco e Barbera che negli ultimi anni hanno conquistato gli importatori”. Di parere opposto Antonio Mario Zaccheo, a capo di Carpineto, secondo cui “c’erano aspettative maggiori per i vini di fascia alta, mentre a crescere sono stati soprattutto quelli di fascia medio - bassa”. Entusiasti delle performance sul mercato tedesco, dagli estremi opposti dell’Italia enoica, anche Domenico Zonin, che ricorda come in Germania sia “il momento del Prosecco, il vino italiano che più cresce nel mondo”, e Antonio Rallo (Donnafugata), per cui quello tedesco “è uno dei mercati che ci apprezza maggiormente, e sono sicuro che continuerà a farlo anche nei prossimi anni”. Anche la Valpolicella, “trainata dall’Amarone e dagli altri vini da ripasso”, come racconta Marilisa Allegrini, sta vivendo un buon momento, merito anche, secondo Alessio Di Majo Norante, “di una grande stabilità del mercato tedesco”. E poi c’è chi va all’attacco, come il Gruppo Italiano Vini, che punta “all’egemonia nella gdo, come spiega il direttore commerciale Marco Gobbi, e Giuseppe Tasca (Tasca d’Almerita), “pronta, vista la risposta dei wine lover tedeschi, ad allargare l’offerta ad altre etichette”.
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