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SEQUESTRO DI 445 ETTOLITRI DI VINO ATTO A DIVENIRE BRUNELLO: IL CASTELLO DI VELONA, CON UNA NOTA STAMPA, SI DIFENDE E PARLA DI “ANOMALIE DOCUMENTALI ... NIENTE A CHE VEDERE CON QUALITÀ E RISPETTO DI NORME IGIENICO-SANITARIE ...”

A meno di una settimana dalla nota stampa congiunta del Corpo Forestale dello Stato e dei Carabinieri del Nas, che rendeva noto il “sequestro di 445 ettolitri di vino prodotto in uno stabilimento enologico privo di riconoscimenti igienico sanitari”, la cantina Podere Castello 1997 srl, conosciuta come Castello di Velona, esce allo scoperto e si difende. Il responsabile dell’azienda agricola, Antonio Lombardi, fa “chiarezza su quanto accaduto, perché alcuni articoli hanno creato confusione nei lettori e nei numerosi enoappassionati che da anni apprezzano i nostri vini”.

Ecco il testo del comunicato dalla cantina Podere Castello 1997 srl:
“Il Castello di Velona esce allo scoperto e si difende” … “L’Azienda Agricola Podere Castello 1997 srl, più nota come Castello di Velona, nella figura del proprio responsabile dell’azienda agricola, ingegner Antonio Lombardi, tiene a precisare di essere oggetto del provvedimento cautelare cui fanno riferimento gli articoli del 15 febbraio 2014 inerenti al sequestro di 445 ettolitri di vino in una nota azienda di Montalcino”.
L’azienda, essendo connotata dal rispetto della trasparenza, desidera fare chiarezza su quanto accaduto perché, alcuni articoli hanno creato confusione nei lettori e nei numerosi enoappassionati che da anni apprezzano i nostri vini.
Nel corso dell’ispezione cui si riferisce la stampa, non sono assolutamente state riscontrate problematiche di natura igienico-sanitaria a carico dei vini, né a carico della filiera che ha portato alla loro produzione e commercializzazione.
I vini della Podere Castello, ottenuti attraverso uno scrupoloso lavoro viticolo-enologico, con la collaborazione di professionisti di primo ordine, sono qualitativamente ineccepibili e conformi al disciplinare di produzione, come ha confermato con una propria nota il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino.
In attesa di ottenere i permessi per costruire la cantina aziendale definitiva, l’Azienda nel 2006 ha potuto costruire ed utilizzare una cantina prefabbricata provvisoria, regolarmente censita e autorizzata da un permesso temporaneo rilasciato dall’Ufficio Tecnico del Comune di Montalcino. Essendo la zona soggetta a particolari vincoli urbanistici e paesaggistici, si sono incontrati ritardi nell’ottenimento dei permessi per costruire la cantina definitiva: il permesso temporaneo è, quindi, scaduto. Emerso il problema, l’Ufficio Tecnico Comunale ha concesso alla Podere Castello 15 giorni per spostare tutte le attività enologiche in altro locale e concordato verbalmente lo smontaggio della cantina provvisoria, per non incorrere in provvedimenti sanzionatori.
La Podere Castello 1997 ha, quindi, provveduto celermente ad affittare una cantina, ad effettuare i lavori di messa a norma, a chiedere la relativa autorizzazione sanitaria ed a trasferirsi al suo interno, rispettando le tempistiche imposte e spendendo consistenti somme a tutela della salvaguardia dei propri vini.
Per rispettare la tempistica imposta dal Comune però, il trasloco è avvenuto prima dell’ottenimento della nuova autorizzazione sanitaria: questo ha generato le anomalie documentali riscontrate dalle autorità, alla base del sequestro amministrativo dei vini.
Niente a che vedere con la qualità ed il rispetto delle norme igienico sanitarie nella produzione dei vini. L’azienda vuol precisare, inoltre, che, trattandosi di sequestro amministrativo, non è in alcun modo preclusa alcuna azione di corretta gestione dei vini in affinamento: obiettivo primario dei Nas, infatti, è la salvaguardia della qualità vino, a tutela della salute dei consumatori. Il difetto, commesso in assoluta buona fede, è di natura tecnico-amministrativa e, per questo, l’azienda provvederà a mettere in atto le necessarie misure correttive.
La Podere Castello 1997 non è disposta, invece, ad accettare la gogna mediatica riservatale e indirettamente riservata a tutta Montalcino, perché i vini prodotti sono eccellenze tra le eccellenze montalcinesi (vedasi, inoltre, i riconoscimenti ottenuti dai migliori sommelier negli anni). Certamente l’accaduto si sarebbe potuto evitare se le amministrazioni preposte si fossero mosse con maggiore celerità nell’attività preventiva e non punitiva, per cui certamente dovranno rispondere nelle dovute sedi.
Fiduciosa nelle autorità competenti e come sempre collaborativa affinché le anomalie vengano celermente risolte, l’azienda Podere Castello 1997 prende atto di quanto scritto da alcune testate giornalistiche e si riserva ogni diritto in merito”.

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