
“Qualificare la figura professionale del sommelier e valorizzare la cultura del vino, svolgendo prevalentemente attività di carattere didattico ed editoriale per diffondere la conoscenza e l’apprezzamento delle bevande alcoliche, dei prodotti alimentari tradizionali e tipici e della tecnica di abbinamento cibo-vino”: è lo scopo ontologico dell’Ais-Associazione Italiana Sommelier, fondata a Milano il 7 luglio 1965, esattamente 60 anni fa, e riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica nel 1973. Una ricorrenza, o meglio un “AnnIverSary60” che la sezione Ais Lombardia, la più numerosa dell’Associazione, con oltre 8.500 soci, ha deciso di celebrare con cinque giorni, dal 7 all’11 luglio all’Hotel The Westin Palace, all’insegna de “Il valore della storicità, la sostenibilità della prospettiva”, con degustazioni, le finali del concorso di Miglior Sommelier di Lombardia e cinque masterclass con Armando Castagno, Luigi Moio, Nicola Bonera, Luisito Perazzo, Artur Vaso, Riccardo Cotarella e Guido Invernizzi. Un modo diverso per ricordare la firma dell’atto costitutivo dell’Ais, siglato da Jean Valenti, insieme a Gianfranco Botti, Ernesto Rossi e Leonardo Gerra, che utilizzarono sin dall’inizio il tastevin come proprio emblema, di una visione pionieristica divenuta Ente del Terzo Settore, il più grande e qualificato ente di formazione per sommelier in Italia e nel mondo (grazie a 45.000 soci), riferimento e protagonista della cultura del vino in Italia, e la cui autorevolezza si fonda sull’indipendenza e sull’impegno culturale. E l’anniversario darà il via a un 2025 di festeggiamenti che, partendo simbolicamente da Milano, “culla” dell’Associazione, coinvolgeranno tutto il territorio nazionale lungo il corso dell’anno, grazie all’impegno delle singole associazioni regionali, vera forza di Ais.
“Il 7 luglio di 60 anni fa, il nostro fondatore Jean Valenti ebbe una visione di libertà, creando un’Associazione indipendente il cui unico scopo fosse la cultura - ricorda Sandro Camilli, presidente nazionale Ais - oggi quella visione è la nostra identità, rafforzata dallo status di Ente del Terzo Settore. Celebreremo questo traguardo per un intero anno, affidando i festeggiamenti proprio alla forza delle nostre sedi regionali, che sono il cuore pulsante della nostra grande comunità”. I numeri, infatti, raccontano una storia di successo. Dai 500 soci del 1970, l’Associazione è cresciuta in modo esponenziale, creando una rete di delegazioni territoriali che oggi rappresentano un punto di riferimento in ogni provincia. Questa diffusione capillare ha democratizzato la cultura del vino, costruendo la più grande community del settore in Italia. La trasformazione in Ente del Terzo Settore non è un dettaglio formale, ma un vincolo di legge che impegna Ais a operare per finalità di utilità sociale e con la massima trasparenza. Questa vocazione si concretizza in progetti di alto valore, come la “Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio”, realizzata in collaborazione con tre Ministeri (Cultura, Agricoltura, Istruzione), il cui cuore sono le borse di studio interamente finanziate da Ais e destinate agli studenti delle Scuole Superiori. L’impegno sociale di Ais si traduce in iniziative concrete che dimostrano come la cultura del vino possa generare un impatto positivo. Tra queste spiccano il progetto “Sommelier Astemio”, che offre un’opportunità professionale a ragazzi con bisogni speciali, e le borse di studio di “Essenze di Vite”, che sostengono il talento femminile nel settore. Progetti che, insieme a molti altri, incarnano la promessa di Ais: essere una forza al servizio della comunità.
“La nostra Associazione è nata a Milano e, quindi, tutti gli anni, il 7 luglio rappresenta per noi sommelier lombardi una data molto importante, che amiamo celebrare con una grande festa”, afferma Hosam Eldin Abou Eleyoun, presidente Ais Lombardia. Che aggiunge: “quest’anno, in occasione di questa speciale ricorrenza, abbiamo deciso di dedicare un’intera settimana ai nostri soci con una serie di appuntamenti che non rappresentano solo un’occasione per poter degustare grandi vini, ma anche momenti di incontro e riflessione per ricordare le radici, ma anche per raccontare con fierezza ciò che Ais è diventata oggi: un punto di riferimento nella formazione e nella valorizzazione del vino e dei suoi mondi affini”. “AnnIverSary60” in Lombardia inizia il 7 luglio con tre eventi all’Hotel The Westin Palace di Milano, che sarà la sede di tutti gli appuntamenti: prima ci saranno le finali del Concorso di Miglior Sommelier di Lombardia, atto conclusivo, dopo le prove nelle quali i tre sommelier che hanno ottenuto il miglior punteggio si contenderanno uno dei premi più ambiti per un sommelier della regione. A seguire, si aprirà un grande banco di assaggio che vedrà la presenza dei vini di più di 150 aziende provenienti da tutta Italia. Infine, la prima delle cinque masterclass: “Barbaresco. Architetture volanti”, condotta da uno dei più importanti e amati docenti e scrittori del vino in Italia, Armando Castagno. L’8 luglio sarà il professor Luigi Moio, ordinario di Enologia all’Università degli Studi di Napoli, e direttore della sezione di Scienza della vigna e del vino della stessa Università, a condurre una masterclass di grande respiro dedicata a due grandi espressioni della sua “Casa-Azienda” in Campania: Quintodecimo. Il 9 luglio tre campioni della sommellerie italiana e lombarda come Nicola Bonera, Luisito Perazzo e Artur Vaso, attraverso la degustazione di 9 vini, accompagneranno i presenti in un racconto che indagherà come è cambiato il vino grazie al coraggio di chi ha saputo credere nella qualità prima ancora che fosse moda. Il 10 luglio sarà la volta del winemaker più famoso d’Italia, presidente di Assoenologi: Riccardo Cotarella, coadiuvato da Davide Garofalo, art director della guida “Vitae” di Ais Italia, guiderà una masterclass con 12 etichette emblematiche, capaci di rappresentare la ricchezza e la diversità del patrimonio vitivinicolo italiano, con un’incursione internazionale. Infine, l’11 luglio, la settimana di festeggiamenti non poteva che chiudersi che con le bollicine: Guido Invernizzi, tra i relatori più apprezzati dell’Associazione, emozionerà con le tante meravigliose e affascinanti sfumature di una delle terre più iconiche e amate del mondo del vino, la Champagne. Le “cinque giornate di Milano” in veste enoica, dunque, per celebrare i primi sei decenni di vita dei Sommelier italiani, e guardare al futuro.
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