Si chiama “VitisDB”, il primo database viticolo italiano on line. Lo ha realizzato l’Università di Pisa, con il finanziamento della “ColleMassari Spa” (del produttore Claudio Tipa, con ColleMassari nel Montecucco, Grattamacco a Bolgheri e Poggio di Sotto a Montalcino), Fondazione Bertarelli (ente no-profit creato dallo stesso Tipa e dalla sorella Iris Bertarelli) e “Ager - Agroalimentare e Ricerca”, e la collaborazione di oltre 20 istituzioni nazionali che svolgono attività di ricerca in viticoltura.
È uno strumento (www.vitisdb.it) pensato per gli addetti ai lavori, ma consultabile anche dagli appassionati del mondo del vino, curiosi di scoprire quali differenze ci siano tra i vari vitigni, conoscere la loro diffusione e storia, districarsi tra i nomi usati per indicare le piante e i vini da loro derivati.
Si tratta di una banca dati on line che raccoglie e descrive le varietà di vitigni più diffusi sul territorio nazionale.
“Con un numero stimato di 2.300 vitigni, l’Italia è tra i paesi più ricchi in biodiversità viticola - spiega Claudio D’Onofrio, ricercatore del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa e amministratore del database - Con il nostro progetto, abbiamo voluto creare uno strumento di supporto nel lavoro di caratterizzazione e recupero delle varietà viticole condotto sul territorio regionale e nazionale, che allo stesso tempo è una “mappa” dei vitigni consultabile da tutti”.
La particolarità del database è quella di avere più livelli di accessibilità: “VitisDB” è stato progettato in modo che possa essere implementato con il contributo degli studiosi di università, istituti e centri di ricerca che, con un’apposita password, possono accedere al sito per inserire i propri dati.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025