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SI MOLTIPLICANO I PRETENDENTI DEL “GAMBERO ROSSO” … IL PIU’ IMPORTANTE GRUPPO DI “FOOD & WINE” FA GOLA, MA ANCORA NESSUNO HA COMPIUTO IL GRANDE PASSO. LE ULTIME INDISCREZIONI E I CONTI DELL’AZIENDA, RIVELATI DA “IL SOLE 24 ORE”

Tanti corteggiatori, ma ancora nessun sposo. Quasi ogni giorno un quotidiano o un settimanale riporta rumors della possibile vendita del Gambero Rosso, la “food wine factory”, che fa capo a Stefano Bonilli, o dell’ingresso di nuovi partner . Della possibile cessione di mano del Gambero Rosso, del resto, si parla da tempo (ad anticipare la news è stato proprio, nei mesi scorsi, www.winenews.it, ndr), l’operazione è nell’aria, anche se il passaggio non è assolutamente scontato. A fornire le ultime anticipazioni in materia è stato “Il Sole 24 Ore”. Secondo il quotidiano economico Mario Resca, presidente di Confimprese e top manager che ha portato e fatto crescere in Italia Mcdonald’s, sarebbe interessato a entrare nel capitale del gruppo Gambero Rosso con l’obiettivo di rilanciarne le attività (in passato, stando sempre ai rumors, si era parlato di Rcs, Mondadori, L’Espresso, Class ...). Il gruppo Gambero Rosso, che negli anni ha saputo conquistare una grande notorietà in Italia e all’estero, è oggi diventato un punto di riferimento per l’enogastronomia sia sul fronte della carta stampata ma anche con una tv satellitare.

Il particolare - Il mondo del Gambero Rosso
Il gruppo Gambero Rosso è costituto principalmente da tre realtà: da una parte la Grh-Gambero Rosso Holding (capitale sociale 1,5 milioni di euro), nata come gruppo editoriale puro ma ormai fabbrica di contenuti a tutto campo nel food & wine che si occupa anche delle manifestazioni dedicate all'enogastronomia. Dall’altra la controllata D-gusto Srl cui fanno capo le attività televisive satellitari con Rai e infine la Gambero Rosso Inc. che ha sede negli Stati Uniti. A monte di tutto c’è Food wine factory il cui capitale, 10,200 euro (dati Cerved), è suddiviso tra Stefano Bonilli e la sua compagna Marinella Viglione (40% cadauno), insieme con Daniele Cernilli (10%) e Giancarlo Perrotta (10%). Nella Grh, accanto alla Food wine factory, troviamo la fiduciaria Negotia (16%), Bruno Pellegrino (7,11%), Furio Massimo Garbagnati (0,37%) e Igi (16%), società passata di recente dall’orbita di Interbanca a quella di Cipa (Cirla & Palandri). E proprio Igi, secondo le indiscrezioni riportate da “Il Sole 24 Ore”, avrebbe fatto sapere di valutare eventuali opzioni avanzate da Resca. Secondo fonte Cerved riportate dal quotidiano economico, l’86,8% del giro d'affari dell’intero gruppo è dato dalle attività editoriali, mentre la produzione televisiva rappresenta poco più del 13%. Nel 2005 la Food wine factory ha chiuso il bilancio con ricavi non rilevati e con una perdita di esercizio di 7.869 euro. La divisione D-gusto, sempre secondo Cerved, conta un capitale sociale versato di 7 milioni e 20mila euro nel 2005 ha registrato ricavi per 4 milioni e 284 mila euro a fronte di una perdita di 602 mila euro. Lo stato patrimoniale evidenzia, tra l’altro, debiti per tre milioni e 985 mila euro, di cui 2,3 verso fornitori; il risultato ante imposte è stato negativo per 562mila euro. L’ultimo bilancio disponibile Grh (2004) ha invece evidenziato ricavi per 14,3 milioni (poco più di 3 milioni di utile di esercizio), a fronte di debiti per 15 milioni e 215mila euro (7,7 milioni di crediti). Il risultato ante imposte è stato positivo per 3,2 milioni; il bilancio 2004 ha avuto proventi straordinari per 6,1 milioni di euro.
Fonte: Il Sole 24 Ore - 23 settembre 2006

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