Hanno tra i 21 ed i 35 anni, sono cresciuti all’ombra della tecnologia e sono i consumatori su cui il mondo del vino deve puntare per garantirsi un futuro roseo: sono i “Millenials”, una generazione in rampa di lancio, di cui tutti parlano ma di cui pochi, però, conoscono le abitudini di mercato. Negli Stati Uniti, ci ha pensato l’agenzia di sondaggi online Harris poll (www.harrispollonline.com) a scoprire le abitudini di consumo enoico di 2.056 “Millenials”: ne viene fuori il profilo di un consumatore medio che solo nel 32% dei casi compra allo scaffale un vino che ha già bevuto, contro il 40% dei consumatori della “Generazione X” (36-47 anni) ed il 50% dei consumatori sopra i 48 anni. Tanta curiosità quindi, che spinge i giovani consumatori americani a bere vino molte volte al mese (nel 48% dei casi), tanto che il 22% di loro acquista 4 o più bottiglie al mese. E se il 90% dei consumatori intervistati dice di acquistare soprattutto vini americani, circa un terzo compra anche vini italiani, australiani e francesi, ed un quinto sceglie quelli cileni, spagnoli, argentini e tedeschi.
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