Stando all’81% dei sondati dall’Associazione tra i Produttori Vitivinicoli Piemontesi (l’indagine è stata fatta “con l’intento di saggiare i loro pensieri e le relative aspettative”, ndr), “l’effetto Olimpiadi porterà risultati positivi su tutta l’economia piemontese”. Ma, sempre dalla stessa analisi, al contrario, viene fuori che “il 72% dei vignaioli indagati non ha avvertito per ora un maggior interesse dall’estero verso i propri vini”. Le Olimpiadi invernali di “Torino 2006”, quindi, non hanno ancora fatto sentire la loro influenza sul mondo del vino, in particolare sull’enoturismo: in poche parole, niente effetto promozione dei “Cinque cerchi” nei vigneti!
Il sondaggio ha, inoltre, confermato che per l’80% dei vignaioli “è fondamentale o rilevante lo sviluppo dell’enoturismo per l’economia del settore vitiviniccolo” e l’88% ha individuato “nel turismo del vino una risorsa fondamentale e rilevante per l’economia di settore”.
L’inchiesta, effettuata per “Vinum 2006” di Alba, ha anche posto domande in forma libera (cosa fare e cosa non fare per promuovere il turismo del vino, consigli per la Regione Piemonte …) ed è venuto fuori un panorama variegato di opinioni, con alcune direttrici fondamentali: i produttori piemontesi avvertono la necessità di fare maggiormente sistema; attribuiscono importanza al Piemonte come grande marchio di qualità; sono preoccupati dall’aumento dei prezzi e dai rischi derivanti dall’individualismo, da un lato, e, dall’altro, dalla frammentazione delle iniziative imprenditoriali.
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