Esser così eccezionali dal punto di vista culturale e naturale, da rappresentare universalmente la storia dell’umanità, del passato, del presente e delle future generazioni che vanno educate a riconoscere questo valore. Questo vuol dire essere un Patrimonio dell’Umanità, e questo deve guidare ogni azione condotta sul territorio ed essere trasmesso a chi viene a visitarlo. Ricordare il senso più profondo del riconoscimento, oltre la celebrazione, è ciò che ha scelto di fare la Missione “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne - Patrimonie Mondial” nel primo anniversario dell’iscrizione nella lista dell’Unesco, aprendo le porte della Champagne alle persone di tutto il mondo per “Séjour de Champagne” (8-10 luglio; www.champagne.com), una kermesse di spettacoli nei vigneti, letture dei paesaggi e momenti di approfondimento sulla conservazione e sulla protezione del territorio, che culmineranno il 10 luglio con la “Marcia delle Riconciliazioni”: un cammino tra i vigneti e i luoghi in cui nasce un “vino universale” e dove ciascuno potrà scoprire o riscoprire cosa rappresenta quel “Valore Universale Eccezionale” riconosciuto dall’Unesco.
Del resto, quando si parla di Champagne, si ha di fronte un vino universalmente conosciuto, e che da oltre 200 anni rappresenta le bollicine per eccellenza, con le sue 300 maison ed i suoi 15.700 viticoltori, per 33.500 ettari di vigna divisi tra 300 “Crus”, coltivati con i tre soli vitigni ammessi, Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay, 312,5 milioni di bottiglie sul mercato nel 2015, che hanno generato un giro d’affari di 4,7 miliardi di euro, di cui 2,6 all’export, in tutti i mercati più importanti del mondo (Uk, Usa, Germania, Giappone, Belgio, Australia, Italia, Svizzera e Spagna i più importanti, dopo la Francia).
Il clou della tre giorni di eventi promossa dalla Missione “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne - Patrimonie Mondial” sarà la “Marcia delle Riconciliazioni” che partirà dal villaggio di Hautvillers il 10 luglio con due percorsi, il primo di 11 e il secondo di 21 chilometri, ad un anno dal riconoscimento Unesco “avvenuto il 4 luglio 2015, quando i 21 rappresentanti degli Stati appartenenti alla Convenzione Unesco hanno votato all’unanimità il dossier di candidatura per la categoria “Paesaggio organicamente evoluto” ritenendo soddisfatte le condizioni di tutela e di gestione del Bene candidato all’iscrizione”, ricorda oggi il Comité Champagne, che riunisce tutte le Maison e tutti i viticoltori della regione viticola.
I “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne” sono stati presentati alla candidatura come i luoghi della nascita, della produzione e della diffusione globale dello Champagne. Il patrimonio include i Coteaux tra Hautvillers e Aÿ, tra i più antichi per tradizione viticola e i più emblematici tra i vigneti della Champagne, i complessi architettonici e urbani delle Maison de Champagne sulla collina di Saint-Nicaise di Reims e sull’Avenue de Champagne a Epernay e il complesso di cantine e crayères scavate nel gesso di questi luoghi, che sono le più estese della regione (Champagne 360° è un emozionante tour in realtà virtuale delle aree iscritte all’Unesco visibile tramite smartphone, computer e occhiali 3D, lanciato dal Comité Champagne; https://360.champagne.fr/).
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