Diminuzione dell’1% in quantità e dello 0,4% in valore: così le importazioni Usa di vini italiani nel periodo gennaio-marzo 2006 (sul trimestre 2005). L’Italia mantiene in valore il primo posto fra i Paesi esportatori verso gli Usa, con quasi 210 milioni di dollari, e segue a breve distanza l’Australia in quantità, con 438mila ettolitri, contro i 453mila dell’Australia. L’Australia supera, però, l’Italia in quantità solo grazie al notevole incremento di vino sfuso esportato negli Usa.
Nel primo trimestre 2006, le importazioni Usa dall’Australia hanno fatto registrare un aumento del 4,6% in quantità e una diminuzione del 3,1% in valore mentre le importazioni dalla Francia sono aumentate del 28,2% in quantità e del 22% in valore, quelle dal Cile sono diminuite del 20,9% in quantità e del 17,2% in valore e quelle dall’Argentina sono aumentate del 151,8% in quantità e del 63,9% in valore.
Complessivamente, le importazioni Usa di vini italiani, nel primo trimestre 2006, sono ammontate a 438.090 ettolitri per un valore di 209,94 milioni di dollari contro 442.490 ettolitri per un valore di 210,73 milioni di dollari nel corrispondente periodo del 2005.
Il prezzo medio per litro dei vini importati negli Usa, nei primi tre mesi dell’anno, è stato di $4,79 per i vini italiani (contro $4,76 nello stesso periodo del 2005, con un aumento di 3 centesimi di dollaro per litro); $3,47 per i vini australiani (contro $3,75, con una diminuzione di 28 centesimi di dollaro); $8,11 per i vini francesi (contro $8,52, con una diminuzione di 41 centesimi); e $2,86 per i vini cileni (contro $2,73, con un aumento di 13 centesimi).
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