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“STUDENTI STRANIERI ‘AMBASCIATORI’ DEL MADE IN ITALY”. FABIO CARLESI, DIRETTORE ENOTECA ITALIANA, PARLA DEL PROGETTO CON LE UNIVERSITÀ PER STRANIERI. “TRASFORMARE LE AMBASCIATE NEL MONDO IN “AVAMPOSTI” DI DIFFUSIONE DELLA CULTURA ENOGASTRONOMIA”

Italia
Remo Grassi, vice presidente della Castello Banfi, Fabio Carlesi, direttore dell\'Enoteca Italiana, l\'attore Luca Zingaretti

“Il passaparola spesso è più efficace di tante iniziative pubblicitarie o promozionali”: ne è convinto Fabio Carlesi, direttore generale dell’Enoteca Italiana, uno degli strumenti più importanti di promozione e di valorizzazione del vino italiano, che vede nelle Università per Stranieri un formidabile trampolino di diffusione nel mondo della cultura italiana e dei prodotti di eccellenza dell’enogastronomia del nostro Paese.

L’idea, semplice ma efficace, è quella di fare in modo che gli studenti stranieri che vengono a Siena ea Perugia per imparare la lingua e la cultura italiana, diventino una sorta di “ambasciatori” del made in Italy nel mondo.

“Gli studenti che vanno nelle Università per Stranieri - afferma Carlesi - devono conoscere e approfondire certi argomenti, devono apprendere la storia delle città, dei territori che li ospitano, della nostra cultura, ma anche di tutti i prodotti tipici italiani”. Ed, ad esempio, a Siena, grazie al rettore Vedovelli, è stata già costituita una “consulta” con funzioni di indirizzo, della quale fanno parte tante istituzioni rappresentative”. Il modello potrebbe aprire la strada a “gemellaggi” anche con altre realtà formative rivolte a giovani allievi stranieri, come ad esempio l’Università di Perugia, dove proprio quest’anno è iniziato un master dedicato allo sviluppo e alla promozione delle risorse culturali e turistiche al quale partecipano trenta studenti cinesi e dieci italiani.

Il progetto “ambasciatori” del made in Italy nasce sulla scia di un’idea sulla quale Fabio Carlesi aveva già lavorato in passato: quella di trasformare le ambasciate italiane nel mondo in “avamposti” della diffusione della cultura enogastronomia dei nostri territori: incontri con la stampa internazionale, con gli opinion leaders, con i politici; l’attività diplomatica ha in calendario fitti scambi ed eventi, anche conviviali, che potrebbero essere occasione di promozione per i prodotti di eccellenza del made in Italy.

Da qui la previsione di una “carta dei vini italiani” da dedicare alle ambasciate, nella quale compaiano a rotazione i nettari delle varie realtà enologiche della Penisola.

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