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VINO ED EVENTI

Thomas Matthews: “amiamo l’Italia del vino, nel 2021 l’Opera Wine più grande di sempre”

Il vertice di “Wine Spectator” da Wine2Wine: “in Usa il Belpaese ha retto grazie a tanti marchi che il consumatore conosce e di cui si fida”
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Thomas Matthews: “amiamo l’Italia del vino, nel 2021 l’Opera Wine più grande di sempre”

“Vinitaly 2021 sarà un grande evento “face to face”, sarà anche la misura della reazione dei mercati, alla pandemia ma anche a situazioni geopolitiche ed economiche, e dove non abbandoneremo la ricchezza degli strumenti che abbiamo utilizzato in questi tempi. In questo Opera Wine 2021 avrà una luce particolare, un’edizione straordinaria, una selezione a suo modo storica, con tutte quelle cantine che hanno segnato la storia di questo grande evento, mettendo in sinergia la forza comunicativa di Vinitaly e di Wine Spectator”. Parole di Giovanni Mantovani, dg Veronafiere, nell’annuncio, oggi, a Wine2Wine, nella selezione delle cantine della grande degustazione firmata dalla rivista Usa “Wine Spectator” (qui la lista anticipata da WineNews, questa mattina, ore 8).
“Sono a New York, a casa mia, come Bruce Sanderson ed Alison Napjus, che sono i nostri degustatori per i vini italiani, e ci dispiace che la Pandemia abbia impedito di fare Opera Wine a Verona, dove vorremmo essere. Ma torneremo con l’edizione più grande di sempre”, ha risposto collegato dall’altra sponda dell’Oceano Thomas Matthews, direttore esecutivo “Wine Spectator”, che, nell’annuncio delle quasi 200 cantine di Opera Wine 2021, ha spiegato: “quando abbiamo pensato a Opera Wine, nel 2011, abbiamo pensato di ideare una degustazione capace di impersonificare la qualità, la varietà ed il dinamismo del vino italiano, selezionando ogni anno 100 cantine. Sapendo che erano poche rispetto alla ricchezza del vino italiano, e per questo ne abbiamo sempre ruotate alcune. Ma ci sono dei leader, dei benchmark dei lori territori, che sono sempre rimasti gli stessi. E allora, partendo da questi (34 grandi nomi del vino italiano nella lista, ndr), abbiamo pensato di celebrare l’edizione n. 10 di Opera Wine unendo a queste, le cantine che ne hanno fatto parte almeno una volta, come una grande reunion”.
Si parla di nomi come Antinori (con la tenuta bolgherese Guado al Tasso, l’umbra Castello della Sala e la pugliese Tormaresca), Masciarelli, Feudi di San Gregorio, Mastroberardino, Livio Felluga, Famiglia Cotarella - Falesco, Bellavista, Cà del Bosco, Nino Negri (Gruppo Italiano Vini - Giv), Umani Ronchi, Aldo Conterno, Bruno Giacosa, Giuseppe Mascarello & Figlio, Paolo Scavino, Renato Ratti, Vietti, Planeta, Tasca d’Almerita, Ferrari, Castello di Ama, Castello di Volpaia, Domini Castellare di Castellina, Fontodi, Marchesi de’ Frescobaldi, Ornellaia, San Felice, Tenuta San Guido, Arnaldo Caprai, Lungarotti, Allegrini, Leonildo Pieropan, Masi e Zenato, guardando alle cantine che non hanno mancato un’edizione, “ed un ringraziamento speciale va anche ad Angelo Gaja”, ha detto Bruce Sanderson (anche se la celebre cantina è stata presente a tutte le edizioni, escluso un anno, quando lui stesso decise di non esserci, ndr), che ha ribadito come Opera Wine 2021 “sarà la più grande di sempre, con 197 cantine selezionate”.
Per una Opera Wine che resta l'unica degustazione che Wine Spectator organizza fuori dall’Italia, come sottolineato da Thomas Matthews, “segno di un grande rispetto e di una grande stima per il vino italiano”. Un rispetto ed una stima che hanno anche i consumatori americani, visto che anche nella pandemia le vendite di vino italiano negli States, anche se il grosso dei consumi si è spostato dai ristoranti alle mura domestiche, non sono crollate: “di certo hanno influito la grande varietà del vino italiano, il rapporto qualità prezzo ed una leadership nelle bollicine, quella dell’Italia, che, tra Prosecco, Trentodoc e Franciacorta, per esempio, è capace di produttore vini per tutti i budget e tutti i gusti. Ma, soprattutto, abbiamo visto che i consumatori in questo periodo difficile si sono rivolti a marchi che conoscevano e che ispiravano fiducia, e di questi l’Italia del vino, che in Usa ha una presenza forte da anni, ne ha davvero tanti”.

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