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Tra bordolesi e magnum, nel mondo del vino ci sono tanti altri formati, con nomi che celano storie antiche ed affascinanti: dalla “jéroboam”, come il primo re del Regno di Israele, alla “nabuchodonosor”, dal nome di un sovrano babilonese

Italia
Un dipinto che racconta la storia del re Melchisedec

Come in molti ben sanno, nella capacità di invecchiare di un vino, la bottiglia ha un ruolo fondamentale: più è grande, più lentamente evolverà, durando quindi più a lungo. Eppure, per tanti motivi, specie commerciali, la stragrande maggioranza del vino viene imbottigliata nel classico formato da 0,75 litri, la cosiddetta “bordolese”. Piuttosto comune anche la “magnum”, il formato da 1,5 litri, che prende il nome dal latino “magnus”, ossia grande. E poi? Poi ci sono tante altre bottiglie, di certo meno comuni, ma con nomi e storie che arrivano da lontano, sia nel tempo che nello spazio. La “jéroboam”, da 3 litri, deve il suo nome a Geroboamo (in latino, appunto, Jeroboam), il primo re del regno di Israele, separato da quello di Giuda dopo la morte di re Salomone, che regnò tra il 930 ed il 909 a. C. Riferimenti biblici che tornano di continuo nell’etimologia dei grandi formati, specie dai “Libri dei Re”, come dimostra la “réhoboam”, la bottiglia da 4,5 litri: Roboamo fu il successore diretto di Salomone, Re del regno di Giuda dal 931 al 914 a. C. e contemporaneo di Geroboamo, fu con loro che il regno si divise. Altro personaggio biblico, tra i più citati, è Matusalemme, uno dei grandi patriarchi antidiluviani citati nel libro della Genesi, in base al quale si crede sia la persona più vecchia mai esistita: dà il nome alla bottiglia da 6 litri (“mathusalem”). Salmanassar V, invece, è stato il re degli Assiri tra il 727 ed il 722 a. C. e, secondo la Bibbia, sarebbe il responsabile, insieme a suo padre, della deportazione delle Dieci tribù perdute d’Israele: nasce da qui la storia della bottiglia da 9 litri (“salmanazar”). Per un personaggio negativo, ce n’è subito uno positivo a fare da contrappeso: Baldassarre, uno dei tre re Magi, che seguirono la stella cometa e portarono al neonato Gesù oro, argento e mirra, da cui prende il nome la bottiglia da 12 litri (“balthazar”). La 15 litri, invece, prende il nome dal sovrano babilonese che fece costruire i giardini pensili di Babilonia, una delle 7 Meraviglie del mondo antico: Nabucodonosor II, a cui deve il nome la “nabuchodonosor”. La 18 litri prende il nome da un personaggio biblico, e storico, di fondamentale importanza, tanto che lo abbiamo già incontrato un paio di volte: Salomone, terzo, ed ultimo, Re del Regno di Israele, figlio e successore di Re Davide (“salomon”). La più grande di tutte, però, è la bottiglia da 30 litri, la “melchizédec”, il cui nome risale ad una delle figure più emblematiche e misteriose dell’Antico Testamento, Melchisedec: nella Bibbia è identificato come re del regno di Salem (l’antica Gerusalemme) e come Sacerdote dell’altissimo Dio, mentre secondo l’esegesi ebraica si tratta di Shem, figlio di Noè.

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