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TRA CANTINE EMERGENTI E NOMI FAMOSI, IL “MONDO CHE CONTA” SI STA PREPARANDO AL SALONE DEL VINO (DAL 22 AL 25 NOVENBRE, A TORINO)

Italia
Alfredo Cazzola, patron del Salone del Vino di Torino

L'Italia del vino è salita sul tetto del mondo: le classifiche internazionali collocano alcune etichette italiane al vertice e la qualità media della produzione made in Italy è ormai a livelli di eccellenza. Un trend positivo che dura da un decennio e che ha fatto diventare il settore enologico uno dei motori dell'export italiano. Questa rapida ascesa qualitativa nel paese che è sempre stato leader in termini quantitativi (la produzione si è attestata attorno ai 52 milioni di ettolitri nel 2001) si è prodotta grazie a tre fattori: un miglioramento delle tecniche di coltivazione e di vinificazione, la forte promozione del vino operata dai grandi chef, che hanno diffuso nel mondo la cucina italiana ormai affermata come la prima a livello internazionale, il consolidamento del settore enologico in termini economici. Per rappresentare al meglio questa realtà, è nato il Salone del Vino (nel 2001, 818 cantine, 600 giornalisti nazionali e stranieri accreditati, 27.000 visitatori professionali, 38.000 metri quadrati di superficie lorda espositiva). Organizzato dal Lingotto Fiere, il Salone del Vino si è connotato come il vero punto d'incontro per gli operatori del settore enologico, come il crocevia del mercato e come straordinario osservatorio per testare la qualità e le tendenze del vino italiano di qualità, con un deciso risultato promozionale per le cantine e i territori emergenti. I talent scout del vino hanno avuto occasione al Salone di scoprire le nuove “griffe italiane”.
Quest'anno il Salone raddoppia. Non solo perché è alla seconda edizione (a Torino dal 22 al 25 novembre), ma perché fin da adesso si presenta come l'appuntamento clou per "indagare" il paese del vino più importante nel mondo: l'Italia. Promosso e organizzato da Lingotto Fiere Spa, società del gruppo Promotor International, il Salone del Vino si svolgerà nei padiglioni del Lingotto Fiere progettati dall'architetto Renzo Piano e che sono una "casa" ideale per ospitare un prodotto d'eccellenza come le grandi bottiglie italiane. Non a caso lo slogan del Salone è: "Al Lingotto il vino acquista valore", da questo si comprende la natura e la filosofia del Salone: è rivolto solo ed esclusivamente ad operatori professionali, intende prestare attenzione non solo al prodotto vino ma anche alle aziende vitivinicole - che hanno una triplice natura: agricola, commerciale e industriale - e ai temi di più stringente attualità sia sotto il profilo tecnico che economico.
E’ il luogo dove scoprire le nuove tendenze, i nuovi vini, le nuove cantine. Non a caso il Salone del Vino, che ha respiro e dimensioni internazionali, si avvale delle partnership di alcune delle più autorevoli istituzioni del mondo del vino: l'Enoteca Italiana, l'Unione Italiana Vini, la Confagricoltura, l'Associazione Italiana Sommelier, il Movimento Turismo del Vino, l'Enoteca Regionale del Piemonte che arricchiscono di contenuti culturali il nutrito programma di convegni, seminari, degustazioni, eventi che sono parte integrante del Salone del Vino. Tre, in particolare, i temi guida: vino e finanza, con la partecipazione di prestigiose istituzioni economiche; vino e cibo, con la partecipazione di alcuni dei più grandi chef del mondo, che indagheranno le tendenze internazionali del gusto e proporranno - come capita alle sfilate dell'alta moda, altro vanto del Made in Italy insieme al vino - abbinamenti tra la grande cucina e le grandi bottiglie; vino e tendenze, per scoprire il nuovo che c'è in vigna e in cantina ma anche per capire come sarà il mercato internazionale di domani (il 25 novembre sarà la giornata dedicata espressamente ai ristoratori, ai gestori di enoteche e wine bar, per consentire attraverso tasting specifici di ampliare le conoscenze e stimolare nuovi abbinamenti ai veri ambasciatori del vino italiano). Ormai da un anno, inoltre, il Salone del Vino ha costituito un Osservatorio del Salone del Vino, istituzione tecnico scientifica no profit, che con rilevazioni mensili monitorizza in termini quali/quantitativi il mercato del vino ed è già diventato un punto di riferimento per aziende e operatori.
Ma la sostanza del Salone del Vino restano le cantine. La stima finale è che quest'anno nei padiglioni del Lingotto - che saranno attrezzati con speciali architetture, con sale per i convegni e specifici locali per la degustazione - possano essere presenti oltre 1.000 cantine per una superficie espositiva lorda che oltrepasserà i 50.000 metri quadrati. Saranno presenti tutti i più importanti Consorzi italiani (dal Barolo al Brunello, dal Chianti Colli Senesi al Collio, dal Nobile di Montepulciano alla Vernaccia di San Gimignano, dal Montefalco al Barbaresco, dall'associazione dei viticoltori d'eccellenza delle Marche al Consorzio dell'Asti, solo per dirne alcuni), ed i grandi territori del vino - Piemonte, Toscana, Veneto, Friuli - e quelli in fortissima crescita come il Lazio e in particolare il Sud d'Italia: Sicilia, Puglia, Campania. A testimoniare l'importanza del Salone del Vino - esposizione, lo ricordiamo, riservata esclusivamente ad operatori professionali - ci sono le adesioni di alcune delle più importanti "etichette" italiane. A Torino, saranno presenti tutti i maggiori barolisti: dal team di "Langa In" al Barolo Team, da Chiarlo, Bartolo Mascarello e Conterno a Prunotto, Altare e Braida, da La Spinetta di Rivetti a Rinaldi e Cappellano, ed ancora Fontanafredda, Marchesi di Barolo e Pio Cesare, Ratti, Grasso, Rocca, Vietti, Coppo, Anselma e Batasiolo. Ed ancora altri importanti piemontesi: i colossi Martini & Rossi e Bersano & Riccadonna e le due piccole "griffes" Franco Maria Martinetti e Niccoletta Bocca (San Fereolo) ... Il gruppo Zonin sarà presente con due aziende: la piemontese Castello del Poggio e la lombarda Il Bosco a testimonianza dell'Oltrepò Pavese, terroir in forte ripresa. Ci saranno, inoltre, griffe di livello mondiale come le toscane Biondi Santi e Castello Banfi, ovvero la storia e l’innovazione del Brunello di Montalcino. Scorrendo l'elenco delle adesioni “vip” ecco una cantina storica del Sud d'Italia come la Mastroberardino, l’azienda che ha lanciato il Sagrantino di Montefalco, Arnaldo Caprai, l’importante Gruppo Italiano Vini (Giv), la marchigiana Umani Ronchi, la siciliana Pellegrino, l’umbra Lungarotti, la chiantigiana Rocca delle Macie e ancora altre toscane come Castello del Terriccio, Fattoria del Cerro e La Poderina (SaiAgricola), la Nino Negri di Chiuro, in Valtellina …
Si tratta quindi di nomi importanti dell'Italia del vino. Ed è anche per questo che al Salone del Vino sono attesi i winemakers, i critici e i giornalisti più importanti del mondo del vino e soprattutto buyers, operatori e importatori, che operano sui mercati internazionali più importanti: in collaborazione con l'Ice (Istituto del Commercio Estero), Lingotto Fiere ha promosso anche un road-show nelle principali capitali europee, negli Usa, in Sud America ed in Estremo Oriente, per illustrare le opportunità offerte dal Salone del Vino. Dal 22 al 25 novembre, ci sarà insomma il “mondo che conta”, perché al Lingotto di Torino “il vino acquista valore”.

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