“Questo congresso arriva in un momento indiscutibilmente difficile, tra crisi economica, soprattutto in Italia, e competizione globale nel mondo, e ora come non mai anche gli enologi sono chiamati a dare il massimo, non solo come tecnici, ma anche a livello di marketing e tutto il resto”. Parola di Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, alla vigilia del congresso nazionale di scena da questa sera al 7 luglio ad Alba, nel cuore del Piemonte, uno dei territori vinicoli più importanti d’Italia. I temi al centro saranno da un lato il mercato, con le testimonianze di big come Piero Antinori, Angelo Gaja e Angelo Maci (Due Palme), dall’altro quello della viticoltura in zone estreme, con i contributi di Bob Berteau di Chateau S. Michelle (Washington, Usa), Alberto Antonini, fondatore del Gruppo Matura (Argentina), Len Knoetze e Heinè Janse van Rensurg di Namacqua Wines (Sudafrica). “Due aspetti fondamentali, il mercato e la viticoltura: sul primo - spiega Cotarella, al suo primo Congresso da presidente dell’Associazione - Antinori e Gaja non hanno bisogno di presentazioni, rappresentano la “storia attualizzata” del vino italiano, sono stati i protagonisti della crescita qualitativa e d’immagine del nostro vino nel mondo, e lo sono ancora oggi. Angelo Maci invece ha contribuito a ridare dignità e visibilità ad un mondo troppo spesso sottovaluto, quello della cooperazione vitivinicola, dove sovente le cooperative sono considerate, ingiustamente dei centri di ammasso di uve e vino, quando invece, se sono guidate in modo imprenditoriale e non “politicizzato”, rappresentano una delle risorse più importanti del settore. Sul fronte della viticoltura, invece, abbiamo fatto una scelta nuova, chiamando non accademici, che ovviamente meritano tutto il rispetto del caso, ma persone che “si sporcano le mani” in vigna ogni giorno, puntando sull’apertura ad esperienze lontane ed estreme, dove per esempio, uno dei grandi problemi che tutti dovremo affrontare in futuro, la scarsità d’acqua, è una regola. E dal confronto credo che possa nascere nuova conoscenza, perché nessuno, da solo, ha la soluzione in tasca di tutti i problemi”.
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