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Trucioli: la Coldiretti ricorre al Tar del Lazio contro l'autorizzazione dell'utilizzo di "segatura" per l'invecchiamento del vino. Insieme a Città del Vino, Federconsumatori, Codacons, Adusbef, Adoc, Slow-food Italia, Legambiente e produttori

Ricorso al Tar del Lazio contro il vino alla segatura. Lo ha presentato la Coldiretti, insieme a Città del Vino, Federconsumatori, Codacons, Adusbef, Adoc, Slow-food Italia, Legambiente e diversi produttori titolari del riconoscimento di denominazioni di origine controllata. L’obiettivo: “Non compromettere la leadership mondiale dell’export conquistata nel 2006 (+6,4%)”, tutelare la qualità ed evitare danni alla salute.
Il ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio (Tar) per fermare l'uso di segatura di legno per l’invecchiamento artificiale dei vini Made in Italy arriva “dopo che il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole del 2 novembre 2006 - riferisce Coldiretti in una nota - lo ha di fatto autorizzato per il 70% della produzione italiana, escludendo solamente i vini a denominazione di origine (Doc e Docg), che rappresentano meno di un terzo del mercato”.
“L”utilizzazione dei cosiddetti trucioli per invecchiare il vino aggravata dalla mancanza di una informazione trasparente - continua la Coldiretti - inganna i consumatori e danneggia i produttori che si impegnano nel mantenimento di tecniche tradizionali, quali la maturazione dei vini in botti di legno”.
“L’Italia che ora rappresenta circa il 25% delle esportazioni mondiali e ha conquistato negli Usa il primato delle vendite, deve scegliere senza indugio - precisa la Coldiretti - la strada della qualità e della trasparenza senza cedere alle tentazioni di una concorrenza fondata sulla bassa qualità“.
Una necessità per non compromettere il successo del vino made in Italy che nel 2006 ha realizzato un boom del 6,4% nel valore delle esportazioni e un successo rilevante negli Stati Uniti (+5,7%) e nei nuovi Paesi emergenti come India (+60,5%) e Cina (+141,7%), secondo le elaborazioni su dati Istat relativi ai primi dieci mesi.
I risultati commerciali del 2006 con una vendemmia buona e su quantità contenute attorno ai 50 milioni di ettolitri dimostrano, afferma la Coldiretti, la presenza di nuove e rilevanti opportunita” di crescita del vino made in Italy che nello scorso anno ha raggiunto un fatturato record di 9 miliardi di euro, 3 dei quali attraverso l’export anche grazie alle garanzie sul divieto dell’utilizzo dei trucioli.

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