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UIV/ISMEA - VENDEMMIA 2007: ITALIA DIVISA DALLA SICCITA’. CALO DI PRODUZIONE DEL 12%; 43,5 MILIONI DI ETTOLITRI E BUONA QUALITA’ … IN FRANCIA, STESSA TENDENZA. LA SITUAZIONE IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE. FOCUS: VENDEMMIA DEL BRUNELLO A MONTALCINO

Italia
Una delle scene classiche della vendemmia

La vendemmia 2007 spacca in due l’Italia: la produzione vitivinicola delle regioni del Nord Italia si mantiene costante sul 2006 e di buona qualità; il Sud fa registrare cali importanti di produzione, a causa del clima siccitoso e di virulenti attacchi di peronospora, in particolare in Sicilia: emerge dalla “ricognizione”, effettuata da Ismea e Unione Italiana Vini (Uiv), che rivedono al ribasso le stime di produzione per quella che sarà ricordata come la più precoce e avara vendemmia degli ultimi 30 anni.
Un calo produttivo del 12%, (a luglio, resta stato stimato, al 5%), per una produzione di 43,5 milioni di ettolitri. Già a luglio era chiaro che si sarebbe trattato di una vendemmia molto anticipata di circa 15-20 giorni di anticipo.
“La prolungata assenza di precipitazioni - ha detto Arturo Semerari, presidente di Ismea - ha influito notevolmente sulla vendemmia, le anomalie legate alle temperature decisamente sopra la media in inverno e primavera e l’estate che ha portato il suo buon carico di problemi ai vigneti, sono causa di questa situazione dove le regioni settentrionali, hanno avuto un agosto costellato da numerose precipitazioni anche a carattere temporalesco, mentre al Sud il clima ha continuato ad essere caldo e siccitoso”.
“La campagna attuale - ha aggiunto Andrea Sartori, presidente dell’Unione Italiana Vini (Uiv) - è stata caratterizzata da una precocità già nelle primissime fasi, dove il clima di agosto, piuttosto instabile soprattutto al Nord, non ha favorito le alte gradazioni delle uve, mentre al Sud i problemi sono derivati dal caldo”.
Le previsioni di Ismea e Unione Italiana Vini (Uiv), stando alla ripartizione geografica, rilevano che in Piemonte, la grandine ha colpito la zona di produzione del Nebbiolo da Barolo; in Lombardia, Veneto e Liguria, la perdita è abbastanza contenuta (-5%) e la qualità é buona; la Valle d’Aosta dovrebbe allineare la produzione 2007 a quella 2006; in Trentino Alto Adige, le operazioni di raccolta sono cominciate 20 giorni sul 2006 e sono ottime le aspettative sulla qualità; per il Friuli Venezia Giulia, unico caso, si stima una crescita (+5/10%); si ritorna, invece, al segno negativo per l’Emilia Romagna (-10%), a causa della siccità; flessioni produttive anche nelle regioni centrali, come in Toscana (-5/10%) per la prolungata assenza di precipitazioni; vendemmia più scarsa anche in Umbria (-5/10%) e Lazio (-10/15%); flessione produttiva per le Marche e l’Abruzzo (-15/20%), dove la siccità ha giocato un ruolo fondamentale; Puglia e Campania registrano perdite del -20% e -10/15%; in Molise, Basilicata e Calabria, forte calo del -20%, -20% e -15%); ma è la Sicilia, a detenere la peggior performance, con un -30%; produzione stabile, invece, per la Sardegna, dove la qualità delle uve è molto buona.

L’approfondimento - WineNews ha scelto le principali regioni …
Piemonte - In Piemonte, Ismea e Uiv stimino una riduzione produttiva (-5%), dovuta essenzialmente ad un’allegagione non ottimale. La riduzione sembra comunque più consistente nell’Astigiano, mentre nel Cuneese la perdita di uva potrebbe essere compensata da recuperi nelle rese. La grandine ha colpito con la solita casualità e in due epoche: in tarda primavera, con danni che si sono tradotti in diradamenti precoci, e in agosto, con minore intensità ma con maggiori problemi di contenimento degli effetti complementari quali i marciumi. Danni da grandine si segnalano, ad esempio, nella zona di produzione del Nebbiolo da Barolo. Dopo le prime fasi fenologiche, che si erano presentate in netto anticipo rispetto alla media, gli alterni andamenti meteo del mese di agosto hanno rallentato la corsa della vite e l’anticipo acquisito si è ridotto a due settimane circa. L’invaiatura è stata, comunque, precoce e ottimale. Il livello qualitativo si prevede elevato, in virtù del clima che ha caratterizzato l’estate piemontese, con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte anche nei mesi di luglio e agosto. Le gradazioni zuccherine delle uve si annunciano mediamente buone, ma non eccessive. Sulle uve bianche astigiane, invece, potrebbero essere registrate gradazioni superiori di due o tre gradi babo, naturalmente laddove la raccolta è effettuata al giusto livello di maturazione. Per quanto riguarda le malattie del vigneto, a parte qualche problema legato all’oidio, i viticoltori piemontesi non hanno dovuto fronteggiare particolari avversità.
Veneto - In Veneto, dove Ismea e Uiv stimano una produzione in lieve flessione sul 2006 (-5%), la vendemmia è iniziata con almeno 15 giorni di anticipo. Anche l’invaiatura e la maturazione, infatti, hanno mantenuto gran parte della precocità accumulata nelle fasi fenologiche precedenti. Qualche problema è arrivato dallo stress idrico, peraltro riassorbito dalle piogge estive che potrebbero far recuperare, almeno in parte, peso alle uve. Le piogge, però, in alcuni casi sono state accompagnate anche da grandinate come quelle che in tempi diversi hanno colpito la zona del Prosecco e, con particolare violenza, recentemente la Valpolicella. Ad incidere sui volumi di vino ottenuti sono essenzialmente le basse rese delle uve, mentre le gradazioni sono elevate, tranne quelle delle uve Prosecco, la cui vendemmia è iniziata con più anticipo rispetto alle altre. Nessuna segnalazione rilevante sul fronte fitosanitario.
Trentino - Tra le poche regioni per le quali si stima una produzione sostanzialmente in linea sul 2006, c’è il Trentino Alto Adige, dove l’invaiatura e la maturazione hanno mostrato un ottimo decorso, la vendemmia è iniziata nella prima settimana di agosto con lo Chardonnay base spumante, 20 giorni prima rispetto al 2006. Le piogge hanno costretto i viticoltori ad accelerare le operazioni vendemmiali per il timore che sui grappoli maturi si insediassero focolai di marciume da botrite o di marciume acido. A metà agosto è iniziata la vendemmia delle uve Chardonnay, destinate a vino tranquillo, e Pinot grigio. A seguire, nella prima settimana di settembre sono iniziati gli stacchi dei grappoli di Müller Thurgau e delle prime uve rosse Merlot e Teroldego. Sarà poi la volta delle uve Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon a maturazione più tardiva per le quali si prevede un buon livello qualitativo se il clima favorirà la completa maturazione anche per quanto riguarda il corredo polifenolico. In generale la qualità delle uve trentine è da considerasi in una scala tra il buono e l’ottimo, non avendo subito, peraltro, alcun danno rilevante da patogeni.
Friuli Venezia Giulia - Il Friuli Venezia Giulia è l’unica regione per cui si stima una crescita (+5/10%). Nelle zone maggiormente colpite dalla siccità primaverile si è notata una minore fertilità nelle gemme, ma il maggior peso dei grappoli ha permesso di recuperare eventuali perdite causate dalle gemme sterili. Da segnalare anche alcuni danni provocati dalle grandinate di inizio luglio. Le diverse fasi fenologiche si sono succedute in condizioni buone, dalla fioritura all’invaiatura, mantenendo fino all’inizio della vendemmia un anticipo di circa tre settimane. Le uve base spumante, infatti, sono state vendemmiate a partire dalla seconda settimana di agosto, seguite dalle altre varietà precoci, come il Pinot grigio, per entrare poi nel vivo della vendemmia delle bianche nell’ultima settimana del mese. La maturazione dei grappoli è stata favorita dalle prime piogge d’agosto e la sensibile escursione termica ha contribuito allo sviluppo delle sostanze aromatiche in tutte le varietà. Lo stato fitosanitario, grazie alle condizioni meteo favorevoli, è ottimale. Da registrare alcuni attacchi di fillossera su foglie dei vigneti impiantati a Tocai e Verduzzo e un leggero aumento di insetti dannosi, quali cocciniglia e tignola, controllati però con trattamenti specifici.
Toscana - Flessioni produttive si registrano, sebbene con intensità diverse, anche nelle regioni centrali. In Toscana (-5/10%) la minor produzione è da attribuire soprattutto alla prolungata assenza di precipitazioni. L’anticipo di 10-15 giorni delle prime fasi si è mantenuto quasi inalterato anche alla fine del ciclo vegetativo. La vendemmia è, infatti, quasi terminata per le bianche precoci, mentre per il Sangiovese si attende, probabilmente, la fine della seconda settimana di settembre. Il vigneto toscano non ha registrato altri particolari problemi legati alle avversità atmosferiche e la qualità delle uve è da collocarsi tra il buono e l’ottimo. Umbria - La vendemmia 2007 sarà più scarsa della precedente anche per i produttori dell’Umbria (-5/10%). L’andamento meteo nei mesi di luglio e agosto è stato caratterizzato da scarsissime precipitazioni e temperature elevate che hanno determinato, oltre al calo produttivo, un’accelerazione nella maturazione delle uve, che si è andata ad aggiungere all’anticipo vegetativo delle viti determinatosi nei primi mesi dell’anno. Sul fronte qualitativo, sono rientrate le preoccupazioni primaverili per la peronospora e in vendemmia le uve si sono presentate senza particolari problemi fitosanitari. La qualità si prevede quindi molto buona, con un giusto equilibrio dei vari elementi e un adeguato grado zuccherino.
Sicilia - E’ la Sicilia, secondo le stime Ismea-Uiv, a detenere la peggior performance in termini di volumi prodottivi (-30%). Già dall’inizio dell’estate si sapeva che quella del 2007 sarebbe stata un’annata molto avara sul piano dei volumi. La virulenza inaspettata degli attacchi di peronospora che hanno colpito in primavera il vigneto regionale ha stroncato sul nascere le aspettative dei produttori siciliani. La provincia più colpita da tale patogeno è stata Trapani, la più produttiva dell’isola. In queste zone un’invaiatura mediocre ha ulteriormente influito negativamente sulle previsioni produttive pessimistiche già formulate nello scorso mese di luglio. Le alte temperature e lo scirocco di fine agosto non hanno certo, poi, contribuito a migliorare la situazione. Nelle zone non colpite da peronospora e dove è stato possibile praticare l’irrigazione di soccorso la qualità delle uve è buona, mentre il grado zuccherino è nella media. Nell’isola il fenomeno dell’anticipo vegetativo, che ha contraddistinto molte altre regioni, si limita a circa una settimana rispetto alla consuetudine.

Focus - Nessun anticipo per la vendemmia del Brunello 2007: il rosso più famoso d’Italia rispetta i tempi canonici. Da oggi si colgono i primi grappoli
In un’Italia di vendemmie anticipate e precoci, in controtendenza, il Brunello di Montalcino segue imperterrito la sua tabella di marcia e arriva puntuale alla vendemmia: soltanto da oggi si raccolgono i primi grappoli del “rosso” più famoso d’Italia. Regna, quindi, l’ottimismo tra i produttori: la vendemmia 2007 potrebbe dare grandi soddisfazioni soprattutto sul piano della qualità. Come dichiara il direttore del Consorzio del Brunello, Stefano Campatelli: “le uve sono sane, gli acini si presentano molto concentrati, con elevate gradazioni zuccherine; pur avendo avuto un inverno molto siccitoso e caldo le piogge di fine maggio e inizio giugno hanno ristabilito il naturale equilibrio vegetativo delle viti”. “E’ il microclima - spiega Francesco Marone Cinzano, presidente del Consorzio del Brunello - a fare la differenza, il nostro territorio può vantare, oltre all’ottimo lavoro dei produttori, un dono naturale che rende unico il nostro vino”. Il Consorzio del Brunello, per questa vendemmia 2007, prevede una leggera diminuzione quantitativa, stimabile in 5%-10%. La produzione media annua del Brunello di Montalcino è di 6,5 milioni di bottiglie, di cui il 60% è destinato all’export. Gli Stati Uniti sono il primo paese importatore con il 25%, seguiti dalla Germania (10%) e dalla Svizzera (7%). Il distretto del vino di Montalcino ha un businness di oltre 140 milioni di euro.

Cosa succede - In Francia, vendemmia a -7%. Produzione a 49,1 milioni di ettolitri, una delle più scarse dal 1987
Peggiorano le stime della vendemmia francese; se le prime rilevazioni a giugno parlavano di una produzione di 51,2 milioni di ettolitri, in calo del 3% sul 2006, le stime elaborate da Viniflhor al 20 agosto, riportano un calo ancor più marcato, oltre il 7%, per una previsione di 49,1 milioni di ettolitri, il raccolto più scarso registrato negli ultimi 20 anni, se si escludono il 1991 e il 2003, segnati rispettivamente da gelate e siccità.
Le cause di questo peggioramento sono da ricercarsi, secondo Viniflhor, nelle condizioni meteo estive, con tempo fresco e nuvoloso che ha ridotto l'anticipo di vegetazione, consentendo lo sviluppo virulento di patogeni come la peronospora, soprattutto nelle zone settentrionali del Paese. La maturazione è eterogenea e lenta, ma le stime sulla qualità lasciano ben sperare. Questi elementi, insieme a un programma di estirpazione che ha ridotto le dimensioni del vigneto di 16.000 ettari, portano quindi a stimare un raccolto di 49,1 milioni di ettolitri (-7,3% sul 2006 e -3,8 milioni di hl rispetto alla media degli ultimi cinque anni), di cui 22,8 di Vqprd (3,8%), 17,8 di vini da tavola (-10,6%) e 8,5 milioni di vini atti alla produzione di Cognac e Armagnac (-9,5%).

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