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Uk, la pandemia cambia l’approccio al vino: etichetta e descrizione contano meno

Wine Intelligence: stappare in casa rivoluziona l’approccio al consumo, ma vitigno e provenienza sono ancora aspetti fondamentali
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Come bevono gli inglesi nella pandemia

L’Italia affronta la seconda ondata della pandemia di Covid-19 con chiusure regionali e la tensione che serpeggia tra ristoratori e commercianti, la Gran Bretagna, invece, ai lockdown locali era arrivata già qualche settimana fa, nel tentativo di contenere i numeri di un contagio che ha superato abbondantemente i livelli di guardia. Otto mesi, grosso modo, che hanno sconvolto il mondo, ma che non hanno affossato, come si potrebbe temere, i consumi di vino Oltremanica. Come hanno raccontato i numerosi report di Wine Intelligence, i consumatori britannici non solo hanno dimostrato una certa resilienza, appoggiandosi a canali diversi, essenzialmente online e supermercati, ma hanno imparato anche il piacere di un bicchiere di vino lontano dai pasti ed in momenti della giornata storicamente off limits, magari preferendolo a birra o cocktail.
Senza cadere nell’errore di esagerare la lettura di certi dati, è come se il rapporto tra wine lover e vino stia facendo un piccolo salto di qualità. Così, ad esempio, nella scelta della bottiglia - come racconta l’ultimo studio di Wine Intelligence - perde di importanza la descrizione sullo stile ed il sapore del vino,
spesso presente sia in etichetta che sullo scaffale. Sarà per il minor tempo a disposizione, costretti a fare acquisti perlopiù in Gdo, ma gli aspetti descrittivi sono scesi dal secondo al terzo posto tra i punti rilevanti nella scelta della bottiglia.
Come abbiamo visto, i consumi di vino sono sempre più slegati dalla tavola, ed allora anche il matching con il cibo perde di rilevanza, passando dal quarto al settimo posto. In discesa anche l’interesse per il contenuto di alcol: difficile dire perché, ma forse bevendo perlopiù in casa, almeno in questo periodo, c’è da pensare meno alle conseguenze o a mettersi alla guida. Allo stesso tempo, rivela ancora il report, in tempi tanto complessi, la scelta del vino risponde al criterio della familiarità: si acquistano bottiglie conosciute, andando sul sicuro, e così anche l’appeal e l’etichetta contano decisamente meno di prima. Resistono, in vetta ai motivi che dettano la scelta di una bottiglia, il vitigno ed il Paese o il territorio di provenienza.

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