Se anche questo Natale non volete correre il rischio di affannarvi inutilmente alla ricerca di un regalo originale quanto improbabile per stupire gli amici, puntate sul sicuro con una bottiglia di vino griffato o di ottime “bollicine”, certi di fare la gioia di chiunque la riceva in dono. Ecco allora i “consigli per gli acquisti” di Natale secondo Winenews, ovvero etichette perfette da regalare, ma anche da regalarsi, per poi stapparle con le persone care.
Cominciamo dalle “bollicine”, dono passepartout delle feste: spiccano su tutte quelle della Franciacorta, in cui nasce uno splendido metodo classico che nulla ha da invidiare ai migliori champagne francesi. Come il Franciacorta Cuvèe Annamaria Clementi 1995 di Ca’ del Bosco (60 euro), azienda eletta Cantina dell’Anno da Gambero Rosso. Di Bellavista, altra prestigiosa griffe del territorio, segnaliamo il Franciacorta Gran Cuvèe Pas Operè 1997 (30 euro). Altrettanto notevole il Franciacorta Satèn 1997 firmato da Contadi Castaldi (18,50 euro). Un brindisi davvero speciale? Fate saltare il tappo ad una bottiglia di Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1993 di Ferrari (45 euro), una delle cantine “top” del Paese, che quest’anno festeggia i suoi primi 100 anni. Il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, nel suo categoria Superiore Cartizze (un “cru” particolarmente vocato del territorio) annovera ottime etichette: spiccano su tutte quelle di Bisol, Adami, e Ruggeri (intorno ai 15 euro). Se non potete resistere al fascino della Francia orientatevi sul Brut Mosaïque di Jacquart (22 euro), uno champagne “da tutto pasto” che ha rivisitato la sua classica boîte vestendosi di blu. Per un dono particolare scegliete uno champagne in edizione “straordinaria”: come il Ruinart Rosè nella bottiglia panciuta replica di un modello del XVII secolo (55 euro), o il Mumm Cordon Rouge modello Formula Uno, una jeroboam identica a quelle che i piloti stappano sul podio, con tanto di corona di alloro (500 euro). Un tocco di trasgressione? I Baby Piper Heidsieck da 20 centilitri (13 euro) hanno la cannuccia in dotazione (regalo sconsigliato ai puristi delle “bollicine”), mentre il mini-champagne Brut Yellow Label di Veuve Cliquot (50 euro) si può bere direttamente dalla bottiglietta grazie allo speciale sistema Clicq’ messo al posto del tappo.
Passiamo ai vini bianchi: nella più famosa Doc marchigiana nascono il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Plenio 1999 di Umani Ronchi (10 euro) e il Verdicchio dei Castelli di Jesi San Michele 2001 di Bonci (12 euro). Dall’assolata Sicilia l’affascinante Chardonnay 2001 di Planeta (20 euro), vincitore nel 2002 dell’Oscar come miglior Vino Bianco.
Per voi Natale non è Natale senza una buona bottiglia di rosso? In Toscana quest’anno c’è l’imbarazzo della scelta: molti sono infatti gli ottimi vini usciti nel 2002. A partire dal Brunello di Montalcino, che con la vendemmia 1997, definita all’unanimità la migliore del secolo, ha raggiunto eccezionali vertici qualitativi. Per chi segue le tendenze internazionali c’è il Brunello 1997 di Castello Banfi, che è stato appena eletto da Wine Spectator terzo miglior vino del mondo. Se siete seguaci della tradizione scegliete il Brunello 1997 di Biondi Santi (100 euro), o l’altrettanto raro e ricercatissimo Case Basse di Soldera (130 euro). Se invece preferite uno stile più innovativo vi consigliamo di provare il Brunello 1997 di Casanova di Neri (45 euro) o quello di Siro Pacenti (60 euro). Voglia di super-tuscan? Arriva dal Castello di Fonterutoli, nel cuore del Chianti Classico, il Siepi 2000 (75 euro), uvaggio di Sangiovese e Merlot. Per andare sul classico optate per il “leggendario” Sassicaia 1997 Tenuta San Guido, magari in un’elegante confezione con decanter (277 euro), o per il Masseto 1999 Tenuta dell’Ornellaia (100 euro). Dal Trentino gli splendidi Granato 2000 di Elisabetta Foradori (35 euro) ed il San Leonardo 1999 della Tenuta San Leonardo (44 euro), che ha ricevuto l’Oscar come miglior Vino Rosso dall’Associazione Italiana Sommelier. Quando si parla di grandi vini rossi non si può dimenticare il Barolo: indimenticabile il Barolo Monfortino Riserva 1995 di Giacomo Conterno (180 euro), complesso e persistente, e il Barolo Sarmassa di Barolo 1998 di Roberto Voerzio (230 euro la magnum). Sempre dal Piemonte il “mitico” Nebbiolo Sorì San Lorenzo 1998 (220 euro) firmato Gaja, per un regalo di gran classe. Il Sagrantino di Montefalco “25 anni” 1999 di Arnaldo Caprai (70 euro), griffe amata dalle star hollywodiane (da Sharon Stone a Catherine Zeta-Jones a Michael Douglas), farà la gioia di chi ama vini potenti e allo stesso tempo eccezionalmente eleganti. Dal Sud arriva invece il vino “rivelazione” dell’anno, il Deliella 2000 del Feudo Principi di Butera (40 euro), un Nero d’Avola in purezza che al suo debutto ha messo d’accordo tutte le più importanti guide italiane. Viene dalla Sardegna, l’altra isola che sta emergendo con forza nel panorama vitivinicolo italiano, il Turriga 1998 delle Cantine Argiolas (30 euro), a base di uve Cannonau, firmato dal grande maestro Giacomo Tachis.
Due chicche infine nella tipologia vini dolci e passiti: il quasi introvabile Vin Santo Occhio di Pernice 1990 di Avignonesi (125 euro il formato da 0,375), uno dei migliori in Italia, prodotto in sole 3.000 bottiglie, ed il sontuoso Passito di Pantelleria Ben Ryé 2001 di Donnafugata (31 euro), a base di uve zibibbo. Tanti auguri dalla redazione di Winenews e… prosit!
Eleonora Ciolfi
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