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UN COMUNE MARCHIO “UMBRIA” PER LA RICONOSCIBILITÀ DEL VINO UMBRO E NE ESALTI LE PECULIARITÀ TERRITORIALI E LE SINGOLE DENOMINAZIONI. QUESTE LE PROPOSTE DELL’ASSESSORATO ALL’AGRICOLTURA DELLA REGIONE, LE ASSOCIAZIONI DEI PRODUTTORI E DI NOMISMA E INEA

Un comune marchio “Umbria” che faciliti la riconoscibilità del vino umbro e ne esalti le peculiarità territoriali e le singole denominazioni; riordino e ridefinizione dei consorzi di tutela per migliorare l’efficacia della “promo-commercializzazione”, mettendo a punto “economie di scala”, anche attivando risorse private in sinergia con quelle pubbliche e comunitarie. Ecco le proposte del piano per la valorizzazione del vino umbro, al quale partecipano la Regione, le organizzazioni dei produttori, gli istituti di ricerca Nomisma e Inea.

Nelle prossime settimane, le proposte verranno studiate e definite nei dettagli tecnici e procedurali, per essere presentate nella prossima riunione del “tavolo”, del 15 gennaio. “Il Piano Vino - sottolinea l’Assessore all’Agricoltura Fernanda Cecchini - è ormai entrato nella sua fase conclusiva, e non possiamo che esprimere soddisfazione sia per la qualità del lavoro svolto intorno alla costruzione di uno strumento essenziale per la promo-commercializzazione di un prodotto importante per l’agricoltura e per l’immagine della nostra regione, sia per la condivisione registratasi sulla sua impostazione generale da parte dei produttori. Il concetto di fondo - aggiunge - è che il vino umbro, pur nelle sue differenze e specificità, deve parlare un unico linguaggio, che sia capace di esprimerne la grande qualità e le notevoli potenzialità. Il punto decisivo che ha ispirato il Piano Vino è quello della necessità della concentrazione delle risorse e delle iniziative, evitando inutili frammentazioni, per un’azione più efficace e adeguata alle nuove situazioni di mercato. In questa direzione un “marchio Umbria” comune potrà consolidare la visibilità e il valore delle produzioni”.

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