Flavescenza Dorata. Segni particolari: piccola, piccolissima, Eppure letale per la vigna se non viene fermata in tempo. E’ il parassita che minaccia le colture toscana di vitis vinifera. Per prevenire i danni potenzialmente catastrofici che questo parassita potrebbe portare alla produzione vinicola, uno dei settori trainanti dell’economia toscana e nazionale, si sono gia mossi in molti, tra cui l’Arpat, che, all’inizio della bella stagione, ha lanciato l’allarme e decretato una serie di interventi nelle zone focolaio dove lo Scaphoieus Titanus è stato rilevato.
“Il decreto - precisa Simone Tofani, responsabile del settore tecnico della Cooperativa Agricola di Legnaia - prevede una serie di iniziative per scongiurare il pericolo, fra cui interventi fitosanitari obbligatorio per le aree focolaio”. E obbligatorio è anche la rilevazione di un altro parassita, la cicalina della vite, che diventa solo “consigliato” nel caso in cui si effettui un trattamento fitosanitario efficace nei confronti del vettore della Flavescenza dorata. Una misura che può essere efficace teoricamente, ma che lascia la strada aperta ad attacchi del parassita.
Le aree segnalate? I comuni di Barberino Valdelsa, Greve in Chianti, Montespertoli, San Casciano Val di Pesa e Tavernelle Val di Pesa (Firenze), Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Montalcino, Montepulciano, Poggibonsi, Radda e San Gimignano (Siena); caviglia (Arezzo); Capannori, Lucca e Montecarlo (Lucca); Aulla, Fosdinovo, Licciana Nardi, Montignoso e Podenzana (Massa Carrara).
Il tavolo della filiera vitivinicola si è insediato. E la Regione incontrerà in questi giorni la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. L’allarme è lanciato, ora bisogna agire, e in fretta.
Federico Pizzinelli
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