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UN “MUSEO” DI ETICHETTE: DA BRAQUE A DALÌ, DA MIRÒ A CHAGALL, DA PICASSO A WARHOL SONO QUELLE FIRMATE DAL 1924 DAI PIÙ GRANDI ARTISTI AL MONDO PER MOUTON ROTHSCHILD. L’ULTIMA OPERA PER IL MILLÉSIME 2010 È DI JEFF KOONS, L’ARTISTA VIVENTE PIÙ QUOTATO

Italia
L’etichetta di Mouton Rothschild 2012

Pochi al mondo, e in particolare in quello del vino, possono vantare una collezione di opere d’arte nello spazio di un’etichetta così ampia e prestigiosa, firmate dai più grandi artisti al mondo, a formare, ad oggi, un vero e proprio “museo” in bottiglia: da Braque a Dalì, da Mirò a Chagall, da Picasso a Warhol, sono quelle che compongono la storica “galleria” di Château Mouton Rothschild, la cui prima etichetta d’autore risale al lontano 1924. E che continua ad arricchirsi: l’ultima opera, per il millésime 2010 è dell’artista statunitense Jeff Koons, basata su una copia di un antico affresco di Pompei (“La nascita di Venere”) ed ispirata allo stile kitsch. Koons sarebbe l’artista vivente le cui opere sono in vendita ai prezzi più alti.

La prima etichetta d’autore è del 1924, quando il Barone Philippe de Rothschild chiese a Jean Carlu di disegnarla per le bottiglie di quell’annata, primo imbottigliamento allo Château. Poi una lunga pausa, fino al 1945, quando per celebrare la pace, la seconda etichetta fu commissionata a Philippe Jullian. Da lì un crescendo, con il coinvolgimento degli artisti amici del Barone, Château Mouton Rothschild (Pauillac) illustra sul suo nuovo millésimo un “disegno inedito” di un artista contemporaneo: dopo Jean Cocteau (1947), Georges Braque (millésime 1955), Salvador Dalì (1958), Matta (1962), César (1967), Juan Mirò (1969), Marc Chagall (1970), Wassily Kandinsky (1971), Pablo Picasso (1973), Andy Warhol (1975), Pierre Soulages (1976), Keith Haring (1988), Francis Bacon (1990), Balthus (1993) e molti altri, la nuova etichetta è stata commissionata a Jeff Koons per l’annata 2010, scultore, pittore e artista statunitense, famoso per le sue opere, spesso di grandi dimensioni e che si ispirano allo stile kitsch, considerato un’icona neo-pop, illustratore ironico dell’“american way of life” e del suo “consumism”.

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