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UN “WINE MOSAIC” PER NON FAR SCOMPARIRE I VITIGNI A RISCHIO ESTINZIONE: ECCO IL PROGETTO INTERNAZIONALE PER LA DIFESA DEL PATRIMONIO VINICOLO MEDITERRANEO (E NON SOLO). DOVE 155 VARIETÀ DI UVA SOPRAVVIVONO SU MENO DI 10 ETTARI

Di uve da vino ne esistono a migliaia. Secondo “Wine Grapes”, la guida alle varietà mondiali di uva da vino attualmente in produzione commerciale, co-redatta dalle Master of Wine Jancis Robinson e Julia Harding, e dal dottor José Vouillamoz, botanico svizzero e genetista, sono 1.368. Alle quali vanno aggiunte tante varietà che sopravvivono in qualche sperduto appezzamento di vigna di cui, ad oggi, sappiamo poco o niente.
Ciò detto, secondo diverse stime, 20 sole varietà di uva danno vita all’80% della produzione vinicola mondiale. E anche se negli anni, in diverse parti del mondo, ma soprattutto in Italia, dove alcuni produttori e territori “illuminati” ha fatto tanto per riscoprire i suoi tanti vitigni autoctoni o antichi, si è lavorato molto per valorizzare questa “biodiversità vitivinicola”, e in alcuni casi anche con buoni successi di mercato, centinaia di vitigni rischiano l’estinzione.
Per scongiurare questo rischio è nato, tra gli altri, il progetto “Wine Mosaic”, per mantenere in vita tante varietà di uva sparse per il Mediterraneo, che coinvolge esperienze di tanti Paesi, dal Portogallo alla Francia, dall’Algeria all’Italia. Secondo uno studio di Alain Carbonneau, direttore dell’“Ihev Wine and Vine Institute” di Montpellier, ci sono almeno 155 varietà di uva di origine mediterranea piantate in meno di 24 acri (10 ettari), e altre 200 varietà in altre Regioni che resistono su appena 250 acri (100 ettari).
Una situazione dovuta a tanti fattori: da un lato la “selezione” naturale fatta nei decenni passati da malattie come la fillossera, dall’alta ad esigenze di un mercato che, per un certo periodo, ha spinto verso la standardizzazione del gusto e dell’offerta. E che oggi, però, sembra aver cambiato rotta, con gli appassionati di tutto il mondo in cerca di sempre nuove espressioni enologiche. Ed è proprio questo l’obiettivo di “Wine Mosaic”: creare una rete di informazioni attraverso la quale tutti i membri, e soprattutto i produttori di vino possano trovare gli strumenti e l’assistenza necessari per fare il vino da vitigni “originali”, vitigni che oggi, magari, non sono ritenuti in grado di produrre buoni vini, ma che se studiati e collocati nei terreni giusti potrebbero riservare sorprese e dare vita a nuove storie enologiche (www.winemosaic.org).

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