Nel maestoso patrimonio nazionale di Francia, per la prima volta, entra a far parte una cantina cooperativa: Les Vignerons de Tavel, dell’omonima denominazione del rosé, è la prima a cui viene riconosciuto un onore del genere, e la seconda in assoluto nel mondo del vino. Merito della sua peculiarità architettonica, grazie alla quale, adesso, è considerata alla stregua di un monumento storico, come la Tour Eiffel o l’Arco di Trionfo. Del resto, gli enoturisti d’Oltralpe la conoscono bene, viste le 30.000 visite annue, ma, come ha raccontato a “Decanter” il direttore dell’azienda, Christian Paly, “da oggi si apre una nuova era: questo riconoscimento ci darà l’opportunità di crescere, e di essere tutelati da qualsiasi tipo di scempio urbanistico che, invece, minaccia tanti altri terroir”.
Les Vigneron de Tavel, del resto, vanta una storia unica: fondata nel 1938 e progettata dall’architetto Henri Floutier e dallo scultore Armand Pellier, all’epoca fu inaugurata nientemeno che dal Presidente della Repubblica, Albert Lebrune. Oggi, dopo tanti anni, conta 85 produttori associati, per un totale di 680 ettari vitati, da cui ogni ano si producono 2,5 milioni di bottiglie.
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