Arriva un nuovo protagonista sul mercato del vino: Israele. Anche nel 2005 la produzione dello Stato ebraico è cresciuta del 5/10% sul 2004 e, dopo il mercato di altri Paesi produttori come Francia e Stati Uniti, gli operatori israeliani puntano al consumatore italiano. Con l’incremento registrato, la produzione israeliana di vino ha raggiunto un controvalore circa di 150 milioni di dollari, mentre le esportazioni sono aumentate del 15% per 13,2 milioni di dollari.
Oltre all’Italia, le etichette dello Stato di Israele, nei prossimi mesi, puntano ai mercati della Svizzera, della Russia e della Germania.
I vini israeliani, per quantità una nicchia nella produzione mondiale, sono praticamente tutti prodotti secondo le regole “kasher”, quindi particolarmente integri e con forte esaltazione delle tipicità dei vigneti (ottimi risultati soprattutto con i Cabernet e i Merlot tra i rossi e con lo Chardonnay tra i bianchi).
Antonio Boco
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