Una “paladina” a difesa dei vigneti: lungo i filari dell’azienda Pico Maccario di Mombrazzo (Asti) nasce una rosa carnivora, una varietà di pianta mai vista prima che conserva il suo prezioso ruolo di salvaguardia del vigneto, trasformandosi però in “predatrice”. Se l’utilizzo delle rose come “segnalatrici” dell’arrivo dei parassiti in vigna è un’antica tradizione contadina - i viticoltori le piantavano infatti accanto ai filari per proteggere i vigneti, in quanto, in caso di eventuali malattie, le rose fungevano da “sentinelle” essendo le prime ad essere colpite e ciò consentiva ai viticoltori di agire in modo tempestivo sul problema per prevenire i danni al raccolto - nessuno avrebbe immaginato, però, che questi fiori nel corso degli anni, da prede prelibate per insetti e parassiti, si sarebbero trasformate in vere e proprie cacciatrici schierate a difesa della salute dei vigneti circostanti.
Ad accorgersi dell’insolito fenomeno, un team di agronomi, chiamati dai fratelli Maccario, che, a seguito di numerosi monitoraggi, hanno constatato la progressiva riduzione di Polifagi ed altre specie di insetti nocivi per le viti ed un contestuale significativo aumento della quantità di polline all’interno dei vigneti. Dopo mesi di osservazione, la scoperta, immortalata in immagini: sono proprio le rose a produrre il polline utilizzato come esca per attirare le loro prede (la rosa in azione su http://www.youtube.com/watch?v=_Yrp7MeM2Ww).
Le rose dei vigneti dell’azienda, insomma, si sono trasformate in fiori carnivori che catturano gli insetti, e, come spiega Vitaliano Maccario, stanno apportando notevoli benefici ai vigneti dell’azienda piemontese assicurando una decisa riduzione dei parassiti dannosi.
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