In tanti, se non tutti, hanno considerato l’indagine antidumping e antisussidi sul vino europeo importato dalla Cina, avviata ad inizio luglio dal governo di Pechino, come una sorta di “ritorsione” sull’ipotesi di introdurre, da parte dell’Unione Europea, pesanti dazi ai pannelli solari che dal “Celeste Impero” vengono importanti nell’Unione. E ora che le due parti, su questo aspetto, sembrano vicine ad una soluzione pacifica, con l’accorto raggiunto nel weekend tra Governo Cinese e Commissione Ue, si è sperato in un percorso analogo anche per il “dossier vino”. E invece niente. Secondo rumors intercettati da WineNews, nella discussione finale la questione enologica non è stata neanche sfiorata.
Il motivo, secondo i ben informati, è semplice: il Governo di Pechino sostiene di non essere il promotore dell’indagine, ma semplicemente l’esecutore di una decisione di un tribunale cinese sull’avvio dell’inchiesta, su pressione dei produttori della Grande Muraglia, e che in ogni caso la vicenda non avrebbe nulla a che fare con la questione dei pannelli solari. Tradotto, l’indagine antidumping e antisussidi sul vino europeo importato in Cina, “accusato” di ricevere aiuti di stato dall’Unione, soprattutto sottoforma di fondi dell’Ocm Vino, va avanti.
L’unica apertura da parte cinese, sempre stando ai rumors, sarebbe la disponibilità a favorire il dialogo diretto fra i produttori di vino europei e i produttori di vino cinesi per raggiungere un accordo economico di tipo generale: fintanto che fosse aperto il tavolo del dialogo, il Governo cinese sarebbe apparso disponibile a prendere l’impegno di non introdurre dei dazi, neanche di tipo temporaneo, alla importazione dei vini europei in Cina.
L’eventuale previsione dell’avvio del tavolo di confronto fra gli operatori cinesi e quelli europei, in ogni caso, non consentirebbe di bloccare la procedura: al momento quindi verrebbe definito comunque il campione di aziende europee che saranno destinatarie nei prossimi giorni di un questionario assai complesso ed articolato, con l’obbligo di compilarlo e restituirlo entro 37 giorni successivi a quello della ricezione.
Focus - La conferma del Commissario Ue al Commercio Karel de Gucht ...
L’accordo di sabato fra Ue e Cina sui pannelli solari non avrà l’effetto automatico di chiudere il contenzioso sulle importazioni di vini europei. Come ha spiegato il Commissario al Commercio Karel De Gucht in una conferenza stampa, però, “il governo cinese si e’ impegnato a favore del dialogo” nei prossimi mesi per evitare che l’indagine avviata dalle autorità di Pechino nelle scorse settimane, in seguito all’annuncio dei dazi sui pannelli solari abbia come conseguenza, alla scadenza del giugno 2014, analoghe misure antidumping sui vini. “La data finale per le misure provvisorie - ha ricordato De Gucht - e’ aprile 2014, mentre le eventuali misure dovrebbero essere prese entro fine giugno dell’anno prossimo, ma il governo si e’ impegnato a favore del dialogo e questo e’ positivo”. Sabato scorso, dopo un intenso negoziato, e’ stata annunciata una “soluzione amichevole” per evitare che a partire dal 6 agosto sui pannelli solari importati dalla Cina fosse imposto un dazio del 47,6%, come stabilito da Bruxelles per difendere l’industria europea del settore. Alle importazioni cinesi, che non potranno superare una quota massima pari a circa la meta’ del mercato Ue, e’ stato imposto un prezzo minimo (pari a 0,56 euro per ogni watt di energia prodotta). “Non potevamo accettare che il dumping cinese distruggesse l’industria europea, ma al tempo stesso neanche che ci fossero problemi di approvvigionamento - ha spiegato De Gucht, sottolineando che il settore in Europa e’ comunque dipendente dalle importazioni, non solo cinesi, di pannelli, essenziali per raggiungere l’obiettivo Ue di ridurre le emissioni di Co2”.
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