Il vino italiano avrà presto un marchio unico per le campagne di comunicazione del “made in Italy” nei mercati esteri. L’esito della competizione sul nuovo marchio enologico “Italia” sarà noto entro marzo: il 23 marzo, a Milano, la tappa finale per il concorso “La promozione del vino italiano nel mondo”, ideato dall’Unione Italiana Vini, con la collaborazione di Buonitalia Spa, società del Ministero delle Politiche Agricole per la promozione dell’agroalimentare italiano nel mondo, e Agriteam (Agricoltura Territorio Ambiente) e l’azienda speciale della Camera di Commercio di Milano.
Con il matrimonio tra mondo del vino e quello del design, “prende così avvio - afferma l’Unione Italiana Vini (Uiv) - un’innovativa e più efficace strategia di comunicazione per il comparto vitivinicolo italiano: è possibile, anzi auspicabile, realizzare un messaggio unitario che valorizzi tutte le variegate e differenti espressioni dell’alta qualità enologica “made in Italy” e contribuisca a promuoverle all’estero, in uno scenario di mercato sempre più globalizzato e competitivo”.
Inoltre, sul fronte occupazionale, uno degli obiettivi principali del concorso rivolto agli studenti delle Facoltà di Architettura, Istituti del Design, Accademie delle Belle Arti e scuole di specializzazione in grafica e design, è stato anche quello di avvicinare le nuove generazioni alle interessanti e numerose opportunità di lavoro offerte dal mondo del vino.
I dati occupazionali del settore vitivinicolo, precisa l’Unione Italiana Vini (Uiv), sono di tutto rispetto: una recente indagine censisce 240.000 imprese dedicate esclusivamente alla viticoltura (195.000 viticoltori e 43.000 vitivinicoltori), oltre 460.000 titolari di vigneto e più di 94.000 persone impiegate nella produzione. Si aggiungono gli addetti alla trasformazione (oltre 55.000) e alla distribuzione nei canali commerciali (oltre 86.000). Complessivamente, quindi, il settore dà lavoro a 700.000 persone, che diventano 1.200.000 se si considera l’indotto primario. E, tra le professioni del vino, trovano oggi spazio nuove figure: il designer, il grafico e il pubblicitario, che si affiancano all'agronomo, all'enologo, al ristoratore e all’enotecario e che aprono nuovi sbocchi occupazionali.
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